martedì, agosto 26, 2003

Mostra Mercato Internazionale del Disco e del CD

FESTA PROVINCIALE DE L’UNITA’- Ponte Alto - 7 settembre 2003

Domenica 7 settembre, a Modena, torna l’appuntamento di fine estate con la MOSTRA MERCATO del DISCO e del CD USATO e da COLLEZIONE, organizzata da Coop Millenium.
Il comune denominatore della Mostra Mercato del Disco è la musica in ogni sua forma: vinili a 78 giri, 33 giri, 45 giri, CD e Tapes.
La Mostra Mercato del Disco è visitata da giovani e meno giovani provenienti da ogni parte d'Italia: collezionisti ed appassionati di musica che in quest’unica occasione possono trovare migliaia di 78, 33, 45 giri, CD, tapes, di ogni epoca e di ogni genere musicale: dalla lirica al jazz, dal rock al beat, dal funk al pop; ed inoltre tutto ciò che interessa da vicino e da lontano il mondo musicale: memorabilia, riviste, libri, pins, ecc
Alla Mostra del DISCO si potranno sfogliare migliaia di dischi e CD esposti dai collezionisti che si ritroveranno alla Festa dell’Unità.
E' un occasione da non perdere per andare a spolverare vecchi dischi dimenticati in solaio e scoprire che il loro valore è cresciuto e che, senza saperlo, un piccolo tesoro dormiva in casa.
I dischi in vinile rimangono gli oggetti più collezionati del mercato, immediatamente seguiti dai CD, le cui importazioni giapponesi ed americane di riedizioni di dischi storici, entusiasmano il pubblico presente.
Soprattutto la possibilità di poter trovare 33 giri e CD usati a prezzi interessanti, ed in grandi quantità, è l'incentivo che spinge molti a visitare la mostra.
Questa è la quarta iniziativa che si svolge all’interno della Festa dell’Unità di Modena: l’anno scorso ha avuto un grande successo di pubblico, soprattutto giovanile e questa nuova edizione è molto attesa dagli appassionati e dai collezionisti.
L’ingresso è libero dalle ore 10 alle ore 18,30.

venerdì, agosto 22, 2003

ATTACCO A SEDE ONU A BAGHDAD E' UN ATTACCO A GIUSTIZIA E DIRITTI UMANI

L'attacco che ha ucciso Sergio Vieira de Mello, Alto
Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, rappresenta un
attacco a coloro che promuovono i principi della giustizia e dei diritti
umani, ha dichiarato la Segretaria Generale di Amnesty International,
Irene Khan.
"Il brutale omicidio di Sergio Vieira de Mello dimostra ancora una volta
come coloro che sono al servizio dell'umanita' e difendono i diritti umani
siano facili obiettivi in un mondo nel quale la sicurezza nazionale
prevale sulla sicurezza dell'umanita'".
"I diritti umani, la comunita' internazionale e tutti coloro che
promuovono la pace e la giustizia in Iraq sono sotto attacco".
"Solo quando i diritti umani avranno un ruolo centrale e guideranno il
nostro cammino verso la sicurezza del mondo, eviteremo il ripetersi di
questi orrendi crimini" ha detto Irene Khan. "I prossimi giorni in Iraq
saranno critici. Possiamo fondare la naturale sicurezza necessaria per
aprire una breccia in questo pericoloso abisso o tornare ancora una volta
alle strategie che alimentano l'inquietudine e il malcontento all'origine
di questa violenza. Di quali ulteriori prove abbiamo bisogno per capire
che minare i principi alla base dei diritti umani porta solo
all'intensificarsi di insicurezza e morte?"
"L'uomo Sergio Vieira de Mello e' stato ucciso, ma i suoi ideali e il suo
messaggio restano vivi" ha affermato Irene Khan, dicendo che il dolore per
la sua morte ha solo rafforzato la risolutezza all'azione di Amnesty
International.
La Segretaria Generale ha ammonito che l'uccisione dell'Alto Commissario
Onu ha messo in pericolo i fondamentali diritti umani del popolo iracheno.
"L'Iraq deve essere un luogo di fondamento dei diritti umani, non si deve
permettere che diventi una terra abbandonata".
Rendendo omaggio a Vieira de Mello, un suo caro amico di vecchia data,
Irene Khan ha ricordato: "Era un uomo di azione e convinzione, che
esprimeva tutto cio' che di positivo e passionale c'e' nella vita".
Riguardo agli autori dell'attacco, la Segretaria Generale di Amnesty
International ha chiesto che siano arrestati e consegnati alla giustizia,
ma ha aggiunto: "La morte di Vieira de Mello non deve diventare un
pretesto per una caccia alle streghe ne' comportare diffusi abusi dei
diritti umani".

STATI UNITI D'AMERICA: IL PERICOLO DI UN CATTIVO ESEMPIO

"Al cuore della storia, della legge e della cultura americane vi e'
l'idea che la pena comminata prima del giudizio, il rifiuto di un processo
equo e il governo segreto per decreto siano condannabili. Chi e' il
combattente nemico? Oggi, puo' essere chiunque voglia il presidente. E
questo e' spaventoso".

- Un ex giudice della Corte d'Appello del New Jersey -


"Gli Stati Uniti hanno esibito una preoccupante tendenza ad aspirare ad un
potere esecutivo imbattibile nel contesto della propria 'guerra al
terrore'. Hanno creato un sistema di giustizia parallelo nel quale
l'esecutivo ha il potere di detenere, interrogare, accusare o giudicare le
persone sospette secondo le 'leggi di guerra", ha dichiarato Amnesty
International in nuovo rapporto pubblicato oggi.
"Troppo spesso gli altri paesi seguono cio' che fanno gli USA - l'uso di
un linguaggio di 'guerra' si diffonde sempre piu', i governi trascurano i
propri obblighi relativi ai diritti umani; l'impiego del termine 'terrore'
permette loro di sfuggire al diritto internazionale dei diritti umani e
l'espressione 'guerra al terrore' serve di pretesto per rimettere in
discussione l'intera struttura del diritto relativo ai diritti umani e del
diritto internazionale umanitario" ha evidenziato Amnesty International.
Nel rapporto intitolato Il pericolo di un cattivo esempio: minare gli
standard internazionali mentre le detenzioni della "guerra al terrore"
continuano, Amnesty International chiede ai governi ovunque nel mondo di
assicurare che un rispetto rigoroso per i principi dei diritti umani resti
al centro della loro ricerca di giustizia e sicurezza. Il rapporto
evidenzia questioni relative agli stranieri sotto custodia degli USA al di
fuori del territorio degli Stati Uniti, come i detenuti a Guantánamo Bay,
a Cuba, e nella base aerea USA di Bagram, in Afghanistan, dove viene loro
negato di incontrare i familiari e di avvalersi dell'assistenza di
avvocati da oltre un anno ormai.
"Denunce di abusi quali arresti arbitrari, detenzione prolungata senza
possibilita' di poter comunicare con l'esterno, maltrattamenti,
interrogatori senza assistenza legale e pericolo di processi iniqui
condotti da organi militari sono aumentati ogni anno nei rapporti del
Dipartimento di Stato USA sulle pratiche dei diritti umani in altri
paesi", ha affermato Amnesty International. "Ora tali denunce vengono
presentate contro il governo USA nel contesto della sua 'guerra al
terrore".
Alcune delle poche decine di persone rilasciate da Guantánamo che Amnesty
International ha potuto recentemente intervistare confermano cio' che
l'organizzazione ha temuto fin dall'inizio: che l'insieme delle
condizioni, in particolare il regime di detenzione in isolamento
prolungato e senza limite di tempo, costituisca un abuso dei diritti
umani.
"Gli Stati Uniti hanno diffusamente incappucciato, bendato, ammanettato e
incatenato i detenuti in Afghanistan, Guantánamo e Iraq" ha affermato
Amnesty International.
La persistenza di denunce di maltrattamenti e l'impossibilita' di potersi
avvalere dell'assistenza di organizzazioni indipendenti dei diritti umani
e di avvocati, che possono rendere pubblici i risultati delle proprie
ricerche, associate alla possibilita' che cio' che gli Stati Uniti
intendono per trattamento crudele, inumano e degradante non possa
accordarsi con le definizioni internazionali, ha fatto sollevare serie
preoccupazioni ad Amnesty International circa il trattamento dei detenuti
sotto custodia degli USA.
Tra i maltrattamenti riferiti all'organizzazione vi sono anche privazione
prolungata del sonno, esercizio fisico insufficiente, restrizione
prolungata in posizioni dolorose, a volte insieme ad esposizione a musica
assordante e ad illuminazione per tutto il giorno. Le condizioni nelle
quali i detenuti sono interrogati possono essere coercitive, gli
interrogatori ripetuti possono essere condotti a scopo di perseguimento di
reati, raccolta di informazioni o per negoziare un patteggiamento forzato.
Un prigioniero rilasciato ha riferito ad Amnesty International che il suo
interrogatorio, durato ore, a Guantánamo e' stato "come tortura". Un
altro, un autista di taxi, Sayed Abassin, ha raccontato all'organizzazione
di essere stato arrestato sulla strada da Kabul a Khost nell'aprile del
2002, sebbene avesse spiegato che era solo un autista e che non sapeva chi
fossero i suoi passeggeri. Vittima apparente delle circostanze, ha
trascorso oltre un anno sotto custodia USA, prima in Afghanistan e poi a
Guantánamo. Ha dichiarato che nella base aerea di Bagram e' stato
ammanettato e incatenato, esposto a intensa illuminazione per 24 ore,
privato del sonno e di cibo sufficiente, senza la possibilita' di parlare
o guardare altri detenuti e costretto a restare in piedi o in ginocchio
per ore. E' stato alla fine rilasciato da Guantánamo nell'aprile del 2003,
senza aver mai potuto avvalersi di un avvocato, ricorrere ad una corte di
giustizia o ad altri procedimenti legali. Non ha ricevuto alcun
risarcimento per quanto subi'to.
"Non esistevano diritti umani per me quell'anno", ha detto Abassin ad
Amnesty International. Altri prigionieri rilasciati hanno denunciato che
vi erano altri detenuti innocenti a Guantánamo, arrestati arbitrariamente
e trattenuti senza prove di colpevolezza.
Attualmente, gli Stati Uniti intendono giudicare detenuti specifici di
fronte a commissioni militari, dove il diritto dell'imputato ad un
avvocato di sua scelta e ad una difesa efficace saranno seriamente
limitati. Le commissioni, che possono intentare processi contro i soli
cittadini stranieri, ammetteranno anche un minore numero di prove rispetto
alle corti ordinarie e avranno la facolta' di comminare le pene capitali.
Il 3 luglio il presidente Bush ha comunicato i nomi di 6 cittadini
stranieri che avrebbero dovuto comparire per primi davanti alle
commissioni, tra questi vi sono Feroz Ali' Abbasi e Moazzam Begg,
cittadini britannici, e David Hicks, cittadino australiano.
"Sara' un caso di giustizia di seconda classe per cittadini stranieri in
violazione del divieto di applicazione discriminatoria del diritto ad un
processo equo", ha affermato Amnesty International.
Il rapporto s'inserisce nel quadro dei continui sforzi di Amnesty
International per persuadere le autorita' USA a conformarsi agli standard
internazionali nelle azioni intraprese in risposta alle atrocita' dell'11
settembre 2001. Fra le raccomandazioni evidenziate nel rapporto,
l'organizzazione chiede al governo americano di abbandonare tutti i
programmi sulle commissioni militari, di assicurare che tutti i detenuti
siano rinviati a giudizio per reati chiaramente riscontrabili oppure
rilasciati, di fornire assistenza legale ai detenuti e di trattarli
umanamente, di assicurare che non ricevano alcun trattamento che possa
violare gli standard e il diritto internazionali. Chiede inoltre che il
governo USA consenta ad Amnesty International di incontrare i detenuti e i
funzionari della base aerea di Bagram e della base navale di Guantánamo
Bay.
"L'amministrazione ha cercato di sottrarre le proprie azioni all'esame
dell'ordinamento giuridico e della comunita' internazionale. Cosi'
facendo, gli USA stanno minando il ruolo della legge e stabilendo un
pericoloso precedente", ha concluso Amnesty International.

Il rapporto Il pericolo di un cattivo esempio: minare gli standard
internazionali mentre le detenzioni della "guerra al terrore" continuano
e' disponibile presso il sito Internet di Amnesty International
all'indirizzo: www.amnesty.org

martedì, agosto 19, 2003

ARGENTINA: PIU' VICINA LA GIUSTIZIA PER LE VITTIME DELLA DITTATURA

Amnesty International accoglie con favore i recenti sviluppi relativi alle
violazioni dei diritti umani commesse in Argentina durante la dittatura
militare che governo' il paese dal 1976 al 1983.

Il 12 agosto la Camera dei Deputati argentina ha dichiarato nulle e
vuote le leggi del punto finale e dell'obbedienza dovuta. Tali leggi, note
anche come leggi di amnistia, incompatibili con gli obblighi
internazionali dell'Argentina di indagare, processare e punire gli autori
dei crimini contro l'umanita' commessi durante il periodo del governo
militare, sono state per anni un ostacolo alla verita' e alla giustizia
per le vittime delle violazioni dei diritti umani.

"L'Argentina ha compiuto un passo avanti per porre fine agli effetti
deleteri delle leggi di amnistia, per dare alle vittime ed alle loro
famiglie la giusta opportunita' di ottenere verita' e giustizia" ha
dichiarato Amnesty International.

L'organizzazione si augura che la decisione della Camera dei
Deputati sia approvata in breve tempo dal Senato affinche' diventi
parte del diritto argentino.

Amnesty International ha apprezzato i recenti pronunciamenti di
alcuni giudici argentini nel considerare le leggi di amnistia nulle, vuote
e incostituzionali. Queste decisioni hanno aperto la strada ad una
effettiva praticabilita' della giustizia in Argentina, tuttavia, sono in
attesa di un pronunciamento definitivo da parte della Corte Suprema.

L'organizzazione saluta con favore anche la decisione del
Presidente argentino Nestor Kirchner di aderire alla Convenzione
delle Nazioni Unite sulla non applicabilita' di leggi di prescrizione a
crimini di guerra e crimini contro l'umanita' e la presentazione al
Congresso di un disegno di legge per rendere la Convenzione
costituzionale.

"Si tratta di segnali positivi da parte del nuovo esecutivo argentino,
permettono che la lotta contro l'impunita' dia risultati sempre piu'
concreti" ha affermato Daniele Demarie, coordinatore per l'Argentina della
Sezione Italiana di Amnesty International. "Occorre costruire su queste
basi il rispetto dei diritti umani e la pratica della giustizia, perche'
la societa' argentina possa misurarsi con il proprio passato e
riconciliare una frattura che oggi e' ben lungi dall'essere sanata". "Gli
attivisti di Amnesty International", ha aggiunto Demarie "che per anni
hanno sostenuto la lotta contro l'impunita' in Argentina, anche in
collaborazione con altre organizzazioni non governative e chiedendo alle
autorita' di rendere nulle le leggi di amnistia, continueranno la
pressione internazionale, affinche' l'abolizione di tali leggi sia
definitiva ed abbia una efficacia concreta".

lunedì, agosto 18, 2003

MODENA: IMPRESE SINO A 50 DIPENDENTI IN DIFFICOLTA'

Indagine congiunturale di CNA: secondo trimestre consecutivo
con il segno meno per le piccole aziende modenesi


Secondo trimestre consecutivo con segno meno per la produzione delle imprese
sino a 50 dipendenti modenesi. Il confronto con lo stesso trimestre del
2002, infatti, fa registrare un -3,6% che va ad aggiungersi al -1,1% del
primo trimestre, un dato che, secondo la letteratura economica, basterebbe
per parlare di recessione per le piccole aziende di casa nostra. In realtà
pare essere più opportuno parlare di stagnazione, visto che altri indici
come gli ordinativi, soprattutto quelli provenienti dall'estero, fanno
registrare un aumento che fa ben sperare per una ripresa che i più
annunciano per la primavera 2004. L'analisi arriva dall'Osservatorio
Economico della CNA di Modena, che ormai da due anni monitora
trimestralmente l'andamento dei principali parametri aziendali di circa 200
imprese tra i 6 ed i 49 addetti.

LE NUOVE IMPRESE
La stagnazione è confermata anche dall'andamento delle imprese registrato
dalla Camera di Commercio. Le aziende effettivamente in attività, infatti,
crescono dell'1,9% rispetto al giugno 2002, ma si tratta di una crescita
trainata quasi esclusivamente dai servizi, a conferma del fatto che il
processo di terziarizzazione della nostra economia è ormai irreversibile Il
manifatturiero, infatti, diminuisce dell'1,3% (ma il calo è più accentuato
nel legno, -3,7% e nell'abbigliamento, -4,6%). Continua la sua crescita
l'edilizia (+4,7%), che precede commercio e turismo (+1,8%), e servizi alle
cose ed alle persone (+2,8%). Per quanto riguarda la distribuzione
territoriale, il capoluogo vede le imprese aumentare del 2,5%, mentre Carpi
(+1,8%) e Sassuolo (+1,6%) crescono anch'esse, pur ad un ritmo inferiore
alla media, nel primo caso probabilmente a causa delle difficoltà che sconta
il settore del tessile. Sotto la media anche l'Area Nord (+1,5%), mentre
Vignola è a +2,3% e l'Appennino a +2,1%.

I DATI GENERALI
Per ciò che riguarda la produzione, il confronto tra il secondo trimestre
2003 e lo stesso periodo dell'anno precedente denuncia un calo consistente
(-3,6%) per le aziende da 6 a 49 addetti, mentre quelle più grandi sono alla
pari. Se, invece, il confronto avviene con il primo trimestre 2003, il gap
fra piccola e grande impresa si riduce (-2,6% per la prima, -1,7% per la
seconda), ma, soprattutto, è inferiore anche la perdita di produttività
delle piccole imprese. Segnali più incoraggianti arrivano dagli ordini: se
il mercato interno è bloccato, (+0,1% rispetto al 2° trimestre 2002), quelli
esteri crescono del 2%. Cresce anche l'export (+0,5%), dato la cui
positività andrà letta alla luce dell'andamento nel terzo trimestre
dell'anno. Merita di essere sottolineata la tenuta del manifatturiero, che
perde l'1,9% sul 2° trimestre 2002 e l'1,8% sul I° trimestre 2003.

Imprese 6-49 addetti Imprese oltre 50 addetti
II° trim. '03/II° trim. '02 - 3,6% 0%
II° trim. '03/I° trim. '03 -2,6% -1,7%

I SETTORI
(DATI 2° TRIMESTRE 2003 SU 2° TRIMESTRE 2002)

ALIMENTARE
PRODUZIONE +0,3%
FATTURATO +5,9%
ORDINI ITALIA +2,2%
ORDINI ESTERO +5,7%
Si conferma tra i settori più positivi dell'intero panorama provinciale.

MAGLIERIA
PRODUZIONE -3,7%
FATTURATO -5,2%
ORDINI ITALIA -2,5%
ORDINI ESTERO - 0,5%
Si tratta del settore in più grave crisi, con dati ormai da tempo
estremamente negativi.

ABBIGLIAMENTO
PRODUZIONE -8,3%
FATTURATO -10,7%
ORDINI ITALIA -4,6%
ORDINI ESTERO +3,9%
Dopo un primo trimestre che aveva permesso di cogliere qualche segnale
positivo, l'abbigliamento negli ultimi tre mesi è ritornato a valori
analoghi a quelli della maglieria, con gli ordinativi esteri unico parametro
positivo.

CERAMICA
PRODUZIONE -4,6%
FATTURATO -3,9%
ORDINI ITALIA -2,5%
ORDINI ESTERO 1,6%
Quello della ceramica, per le aziende sino a 50 addetti, rappresenta un
settore estremamente limitato, settore al quale non sono ancora giunti i
segnali di ripresa che, invece, hanno caratterizzato l'ultimo trimestre
nelle aziende di maggiori dimensioni.

PRODOTTI IN METALLO
PRODUZIONE -2,7%
FATTURATO -3,8%
ORDINI ITALIA -4,3%
ORDINI ESTERO -0,1%
Il settore rimane n linea con i dati del trimestre precedente.

MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI
PRODUZIONE -1,9%
FATTURATO -0,5%
ORDINI ITALIA +2,8%
ORDINI ESTERO +3,0%
La meccanica continua ad essere il settore più solido della nostra economia,
quello che riesce a difendersi meglio, come dimostra anche l'aumento della
percentuale degli ordini dall'estero, arrivata, nel secondo trimestre
dell'anno, al 30% sul totale degli ordini.

BIOMEDICALE
PRODUZIONE -18,1%
FATTURATO -0,6%
ORDINI ITALIA +5,7%
ORDINI ESTERO +8,2%
I dati congiunturali non sono positivi, ma occorre ricordare che il
biomedicale viene da tre anni di crescita tumultuosa. In ogni caso, la
tenuta dell'occupazione e il buon andamento degli ordini confermano la
sostanziale tenuta del settore.

MEZZI DI TRASPORTO
PRODUZIONE -0,4%
FATTURATO +0,2%
ORDINI ITALIA +0,4%
ORDINI ESTERO +0,8%
Il settore rimane in linea con i dati del trimestre precedente, risentendo
positivamente delle buone performance ottenute dalle industrie modenesi che
operano in questa attività.

ALTRI SETTORI
PRODUZIONE -2,7%
FATTURATO -1,2%
ORDINI ITALIA +0,7%
ORDINI ESTERO +1,4%
Le imprese operanti in vari segmenti tengono sufficientemente; unico dato
negativo un'occupazione in leggera discesa.

In sintesi, pur con qualche difficoltà in più rispetto al trimestre
precedente, le piccole imprese modenesi continuano a tenersi a galla. In
questa situazione, incentivazione all'esportazione, il vero punto di forza
della nostra economia, ed investimenti in ricerca e formazione rimangono gli
ambiti principali sui quali agire per difendere la competitività delle
aziende modenesi. Per alcuni settori, come il tessile-abbigliamento, è poi
necessario un adeguato sostegno istituzionale sotto forma di incentivi e
tutela del prodotto locale.

giovedì, agosto 14, 2003

NIGERIA: IL 27 AGOSTO UDIENZA D'APPELLO PER AMINA LAWAL

Dopo alcuni rinvii, l’udienza di appello di Amina Lawal si terra’ il 27
agosto 2003 in Katsina, il suo Stato natale, nel nord della Nigeria. Si
prevede che Amina Lawal e i suoi avvocati saranno presenti. Il
processo giudiziario seguira’ il suo corso se questa volta il quorum
dei giudici sara’ raggiunto.
Amnesty International continua a ricevere quesiti che falsamente
annunciano l’imminente esecuzione di Amina Lawal – prima del 27
agosto o in quella stessa data – e citano Amnesty International come
fonte.
Nessuna esecuzione della sentenza e’ in programma prima di o in
quella stessa data.
Amnesty International ritiene che il diritto di Amina Lawal ad una
rappresentanza legale, ad un processo giusto e al diritto all’appello
al momento siano garantiti. Amina Lawal non e’ in stato di
detenzione e ha un’eccellente rappresentanza legale. E’ aiutata da
una coalizione di gruppi di donne nigeriane e gruppi dei diritti umani,
con cui Amnesty International e’ a stretto contatto.
“Purtroppo questo caso e’ stato rinviato talmente tante volte che
molti di coloro che si sono mobilitati per l’annullamento della sua
condanna non possono comprendere perche’ una donna e la sua
bambina possano essere trattati cosi’ duramente. Questo sta
diventando un caso palese di giustizia posticipata, che e’ giustizia
negata”, ha dichiarato Amnesty International.

Ulteriori informazioni

Amina Lawal – una donna musulmana – e’ stata giudicata colpevole
nel marzo 2002 per aver avuto un figlio al di fuori del matrimonio.
Secondo i “Codici penali della Sharia”, introdotti in Nigeria nel 1999 e
in vigore in alcuni Stati del nord del paese, questo e’ stato sufficiente
a condannarla per adulterio e a chiamarla a comparire in giudizio di
fronte ad un tribunale della Sharia per rispondere di un “crimine” che
ora e’ punito con la pena di morte per lapidazione.

martedì, agosto 12, 2003

IMPRENDITORI STRANIERI A MODENA SEMPRE PIU' NUMEROSI

Sono 117.211 gli imprenditori (titolari, soci e legali rappresentanti),
delle 65.458 aziende attive nella nostra provincia al 30 giugno. Di questi
112.795 (il 96,3%) sono di cittadinanza italiana, 3.442 (pari al 2,9%) hanno
una nazionalità extra UE, mentre i rimanenti 974 (0,8%) provengono da paesi
facenti parte dell'Unione Europea. In tutto 110 nazioni rappresentate
complessivamente da 4.416 imprenditori operativi nella nostra provincia.

E' quanto si evince dai risultati di un'analisi che l'Osservatorio CNA ha
compiuto su dati della Camera di Commercio, dati che confermano la tendenza
alla crescita di imprese ed imprenditori in attività. Le aziende attive,
infatti, nell'arco di un anno sono aumentate dell'1,5%, una crescita sulla
quale ha inciso l'aumento degli imprenditori italiani (+0,9%), ma
soprattutto, almeno in misura percentuale, quello degli imprenditori
d'oltralpe (+5%). Nonostante questa crescita, in tutti i settori rimane
predominante l'imprenditoria italiana. Del resto la percentuale di
imprenditori stranieri è ancora ben lontana dal valore dei dipendenti non
italiani sul totale del lavoro subordinato, percentuale, quest'ultima, che
si aggira intorno al 18%

Particolarmente interessante è andare ad analizzare le etnie più numerose.
Si scopre così che l'assoluta maggioranza di imprenditori arriva dal nord
Africa (21,7%), in particolare dal Marocco, il paese più rappresentato con
544 imprenditori (12,3% del totale), seguiti da cinesi (442, pari al 10%),
svizzeri (317, 6,7%), tunisini (289, 6,5%), e tedeschi (280, 6,3%).
Numericamente ben presenti, però, anche la Francia (264), l'Argentina (224),
l'Albania (148), la Turchia (132) ed il Venezuela (130).

Per ciò che riguarda, invece, i settori di attività, quello dove è più
numerosa la presenza di imprenditori stranieri è il manifatturiero, dove
operano ben 1172 persone (26,3% del totale degli imprenditori stranieri), in
maggioranza cinesi, qualcosa come 334, quasi tutti occupati nel
tessile-abbigliamento. Il 22% (973 imprenditori), opera nel commercio,
settore che ha la più ampia rappresentatività nei marocchini (150). Al terzo
posto, tra i settori economici a maggior presenza di imprenditori stranieri,
viene l'edilizia con il 19,9% (878 persone), in maggioranza tunisini (174),
seguiti ancora dai marocchini (126). Proprio nell'edilizia è il settore più
importante per l'etnia turca (93 imprenditori sui 132 complessivamente
provenienti dalla nazione della mezzaluna) e quella albanese (89 su 148).
Viene poi il comparto del trasporto e facchinaggio (404 imprenditori,
corrispondenti al 9,6%), dei quali quasi la metà, 174 persone, vengono dal
Marocco. Nel commercio troviamo svizzeri e francesi in testa a tutti, mentre
nel settore della ristorazione (alberghi, ristoranti, e pubblici esercizi),
ritroviamo i cinesi con 50 imprenditori. Meritano di essere sottolineati i
42 imprenditori svizzeri (ed altrettanti argentini), attivi nel settore
definito genericamente come "intermediazioni" (agenti, ma anche di titolari
di società "finanziarie" od immobiliari), un campo relativamente nuovo e
moderno, più qualificato degli altri, dove a farla da padrone sono gli
europei con 170 imprenditori, il 37,5% del totale.

Per finire qualche curiosità. Ad esempio, gli 11 imprenditori australiani, i
68 statunitensi, i 24 canadesi ed i 14 russi. Sono 19, invece, le nazioni
rappresentate da un solo imprenditore, tra le quali citiamo, in ordine
puramente casuale, lo Yemen, il Kuwait, l'Arabia Saudita, il Madagascar, lo
Zambia ed il Sudan. Undici gli imprenditori attivi nell'istruzione (si
tratta, probabilmente, di insegnanti madrelingue con partita Iva), e
diciassette nel settore sanità e servizi sociali, nell'indagine accorpati
nella generica voce "attività varie".

Vale la pena sottolineare che il numero di imprenditori, che comprende, come
si diceva in precedenza, anche i soci, è molto inferiore al numero di
imprese "straniere" attive.

giovedì, agosto 07, 2003

UN POZZO CON I LAMPONI (dal 12 al 16 agosto a Barigazzo)

La peggiore povertà è la mancanza d'acqua, perché rende impossibile la vita e l'associazione Hewo Modena, dopo avere contribuito con la comunità Hewo di Quihà-Makallé in Ethiopia a costruire un ospedale per curare tubercolosi, aids e lebbra, vuole che in quel posto cresca e rimanga la vita. C'è bisogno d'acqua e di un altro pozzo per rendere autosufficienti l'ospedale e l'asilo per i bambini del villaggio, per spostare un po' più in là il deserto e creare coltivazioni, cibo, lavoro.
«Questa è l'emergenza, la priorità» hanno confermato i volontari Hewo appena ritornati dall'Africa e già hanno stretto alleanza con un gruppo di volontari di Orentano, frazione di Castelfranco di Sotto (Pisa), che ha coinvolto la propria amministrazione comunale e quella di Pescia (Pistoia) nella realizzazione di un progetto per dare acqua e vita a Makallé. A Modena l'Amministrazione Provinciale ha stanziato 3.000 Euro ed i modenesi si preparano a salire a Barigazzo per incontrarsi alla Festa dei Lamponi con i volontari Hewo e la gastronomia del nostro Appennino.
La Festa dei Lamponi si svolge a Barigazzo da martedì 12 a sabato 16 agosto, presso "La Sorgente", tutte le sere dalle ore 19. Si cena con specialità della montagna in un locale riparato dall'eventuale maltempo. Il 15 agosto si pranza, ma è necessario prenotare (tel. 0536.45.256).
La Festa dei Lamponi, che ormai compie vent'anni, è diventata uno degli appuntamenti più frequentati dell'estate modenese, restando sempre, prima di tutto, l'occasione per ritrovarsi con gli amici di Hewo e avere le ultime notizie degli amici africani, a cominciare da Carlo e Franca Travaglino, fondatori e animatori della comunità Hewo.
Mantiene ancora tutta la sua forza la domanda di aiuto che Azmara Assefaw, responsabile della Comunità Hewo di Quihà, aveva scritto quando l¹ospedale sembrava un'utopia e Hewo una piccola associazione con un impegno troppo grande. Oggi l'ospedale è realtà, ma occorre andare avanti: «Carissimi fratelli dell'Hewo Modena e carissimi amici italiani, aiutateci a lottare e a vincere. I programmi per andare avanti li abbiamo; per questi programmi mettiamo il nostro impegno e lavoro; ma da soli non ce la facciamo. Aiutateci a non fermarci».

mercoledì, agosto 06, 2003

COLAZIONE SULL'ERBA: GUIDA AGLI AGRITURISMO MODENESI

Colazione sull'erba è il titolo della nuova guida sull'agriturismo e bed & breakfast presenti nella provincia di Modena curata dal giornalista Roberto Gazzotti per le Edizioni Il Fiorino (prezzo 10 €), pubblicazione realizzata con la collaborazione dell'Amministrazione provinciale di Modena. Il volume curato da Roberto Gazzotti rappresenta una guida completa sulla ospitalità e accoglienza offerta dal territorio che presenta ben 75 strutture agrituristiche e 85 bed & breakfast. Le Edizioni Il Fiorino si trovano in via dei Fonditori 50, 41100 Modena, tel+fax 059/281577, e-mail: edizioni.ilfiorino@virgilio.it. Di seguito vengono riportate le cronache della presentazione del volumetto apparse sui quotidiani locali.

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GAZZETTA DI MODENA
SABATO, 19 LUGLIO 2003

Pagina 13 - Cronaca

Gli agriturismo e i bed & breakfast
Una guida per modenesi e turisti


Conferenza stampa per la presentazione del libro «Colazione sull’erba: guida agli agriturismo, bed & breakfast, fattorie didattiche e fattorie aperte nella provincia di Modena”, edito da Il Fiorino. L’incontro si è svolto nell’agriturismo «VII dicembre 1796» di Pier Luigi Peri, al ponte di Sant’Ambrogio. Presenti l’assessore all’Agricoltura Enrico Corsini, l’assessore al Turismo della Provincia Mario Lugli, l’autore del libro Roberto Gazzotti, l’autore della prima edizione della guida prof. Gian Marco Pedroni, l’editore del Fiorino Pietro Guerzoni e molte altre personalità.
«Grazie agli agriturismi l’agricoltura è tornata al centro dell’attenzione di tutti, -dichiara l’assessore provinciale. Corsini - permettendo così alle nuove generazioni di entrare per la prima volta in contatto con la vita agreste, e a quelle più vecchie di rispolverare i ricordi del loro vissuto tra i campi. Grande soddisfazione hanno dato l’anno scorso i risultati delle presenze nelle Fattorie Didattiche: 13.000 bambini e 3.000 adulti e l’interesse per la riscoperta dei valori agricoli è in aumento».
«La linea su cui puntiamo- ha proseguito l’assessore Corsini - è la valorizzazione dei prodotti agricoli come merce di qualità, prendendo le distanze dalla produzione di massa. I turisti amano la nostra cucina, i tortellini, il lambrusco, ma anche la nostra ospitalità famosa nel mondo».
«Il modo migliore per valorizzare il nostro territorio è seguire le orme della Francia, - interviene Mario Lugli - utilizzare per l’Emilia Romagna le stesse strategie promozionali e la stessa organizzazione turistica che hanno reso celebre la Borgogna, cioè riuscire a soddisfare la domanda sempre più raffinata e segmentata dei turisti, puntando sull’ospitalità e sulla qualità della nostra cucina presenti negli agriturismi e nei Bed & Breakfast. Dobbiamo far capire al mondo che Modena non è solo”la Ferrari”, ma che ha anche tanto altro da offrire”.
”Questa guida,”Colazione sull’erba”, -ha sottolineato Roberto Gazzotti- è nata per la necessità di aggiornare quella precedente, che risaliva al 1998, dato che gli agriturismi sono passati oggi da 40 a 75, ed è stato necessario inserire gli 85 Bed & Breakfast sparsi sul nostro territorio.”
Il libro suddivide le aziende per collocazione geografica (pianura, collina e montagna), di ciascuna è fornita una scheda in cui sono descritte le caratteristiche produttive, le offerte commerciali ed enogastronomiche, i riferimenti per come arrivare in loco.
Sono presenti anche notizie storiche, architettoniche, folkloristiche e naturalistiche sui luoghi per invogliare maggiormente i visitatori. Un altro piccolo tassello per fare in modo che le nostre zone divetino un poco Francia, almeno per i numerosi di turisti che ogni anni visitano la provincia. (Francesca Ori)


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Carlino Modena

«Colazione sull'erba»:
guida per mangiare
in provincia


Ed eccola la nuova guida per gli amici del turismo
del territorio modenese: col titolo accattivante
di 'Colazione sull'erba'. La nuova pubblicazione,
realizzata con la collaborazione e il contributo
della Provincia di Modena, Assessorato
all'Agricoltura e al Turismo (Edizioni Il Fiorino,
Modena, 2003, pagine 143, euro 10) si presenta
come un'agile guida ai vari modi di esplorare il
territorio nostrano ambendo sì a mangiare bene, ma
anche a promuovere una sorta di cultura turistica.
Di questo nuovo volume hanno parlato i due
assessori provinciali, Enrico Corsini e Mario
Lugli, e il primo, per l'Agricoltura, ha detto:
«Siamo soddisfatti per questa strumento che
valorizza vecchie e nuove forme di turismo. Il
futuro si gioca sul versante della qualità dei
servizi e poiché il territorio modenese ha grande
varietà da Bassa a montagna, ecco che si possono
meglio scegliere i punti ove gustare prodotti
tipici locali».
Gli ha fatto eco, ampliando ragionamenti e
suggestioni, l'assessore provinciale al Turismo
Mario Lugli: «Ci si chiede come valorizzare il
territorio e noi abbiamo un disegno: fare della
nostra area Modenese, la Borgogna d'Italia
esaltando le nostre aree rurali. Ecco il senso di
uno strumento riassuntivo come il libro curato da
Roberto Gazzotti». Il quale col suo book 2003
aggiorna un precedente lavoro, presentato cinque
anni fa e curato da Gian Marco Pedroni, di cui si
riporta all'interno l'introduzione.
Dunque, Colazione sull'erba, è una guida
sull'ospitalità che presenta ben 75 strutture
agrituristiche e 85 bed&breakfast, mentre sono
segnalate le aziende agricole che aderiscono alle
iniziative 'Fattorie aperte' e 'Fattorie
didattriche'.
Il volumetto, con le più varie informazioni sia
turistiche che gastronomiche, segnala una serie di
'pacchetti turistici ambientali' che stimoloano a
visitare le tante realtà agricole Modenesi.
Gian Carlo Montanari


martedì, agosto 05, 2003

ISTITUTI MUSICALI, SETTE SINDACI SCRIVONO AL MINISTRO

“Venga revocata la circolare che estromette gli enti locali dalla direzione”.
Tra i firmatari del documento il primo cittadino di Modena, Giuliano Barbolini



Sette sindaci, tra cui il primo cittadino di Modena, Giuliano Barbolini, hanno scritto al ministro dell’Istruzione Letizia Brichetto Moratti perché revochi urgentemente la circolare con cui il governo estromette dalla direzione degli istituti musicali gli Enti locali.
“Il dpr n.132 del 28/02/2003, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale solo il 13 giugno scorso - scrivono i primi cittadini di Modena, Carpi, Ravenna, Reggio Emilia, Castelnuovo Ne’ Monti, Rimini, Ancona e il presidente dell’Istituto musicale P.I.Tchaikovsky di Nocera Terinese – innova sostanzialmente quanto previsto dalla legge n.508 del 21/12/99 che disciplina le istituzioni formative, tra cui gli Istituti musicali pareggiati, stabilendo che il presidente, larga parte del Consiglio d’amministrazione e i Sindaci revisori siano nominati dal ministro dell’Istruzione.”
“Se la norma venisse applicata 20 istituti musicali pareggiati, oggi sostanzialmente finanziati dagli Enti locali e/o territoriali, vedrebbero annullata qualunque forma di partecipazione degli enti finanziatori alla loro direzione. In merito – continuano i firmatari del documento – sono state presentate interpellanze dei parlamentari e diversi sindaci hanno rivolto quesiti al Ministero che, con colpevole ritardo (gli Statuti devono essere deliberati dai Consigli comunali entro 90 giorni dalla emanazione del Decreto), ha fatto pervenire una nota del Direttore generale Civello confermando punto per punto il contenuto del Decreto: i Comuni paghino tutto e il Ministero dell’Istruzione nomina chi controlla e dirige le Istituzioni.”
Ribadendo che “non può essere accettato che lo Stato pretenda di assumersi le responsabilità della gestione rimanendo gli oneri a totale carico dei bilanci comunali”, i firmatari sottolineano anche un altro aspetto.
“Ci pare che la questione, al di là dei profili di evidente illegittimità e di attacco all’autonomia degli Enti locali, non possa che essere considerata assurda. Perfino nella relazione al Consiglio dei Ministri accompagnatoria del Decreto è stato scritto che: «Il presente regolamento si applica alla istituzioni statali, non a quelle private».
Nel documento si chiede al ministro di intervenire urgentemente affinché la circolare del 21 luglio sia sostituita con un testo che recepisca le osservazioni degli amministratori locali “comunque intenzionati a restare nell’ambito della Riforma prevista dalla legge 508”.
Il documento è firmato da: Giuliano Barbolini (Modena), Demos Malavasi (Carpi), Vidmer Mercatali (Ravenna), Antonella Spaggiari (Reggio Emilia), Leana Pignedoli (Castelnuovo Ne’ Monti) Alberto Ravaioli (Rimini), Fabio Sturani (Ancona), Saverio Arlia (Istituto musicale P.I.Tchaikovsky).



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