venerdì, ottobre 22, 2004

DIRITTO D'ASILO / LAMPEDUSA: 8 ASSOCIAZIONI SCRIVONO AL PRESIDENTE BERLUSCONI E AL MINISTRO PISANU

Amnesty International, ARCI, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, ICS - Consorzio italiano di solidarietà, Medici Senza Frontiere e Save the Children Italia hanno inviato una lettera al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, per sollecitare un incontro in relazione al recente respingimento oltre un migliaio di cittadini stranieri da Lampedusa.
Nella lettera, le otto associazioni chiedono al presidente Berlusconi e al ministro Pisanu di rispondere a dieci domande riguardanti il mancato rispetto, durante i respingimenti da Lampedusa, della legislazione italiana e del diritto internazionale dei rifugiati. Tra le richieste elencate nella lettera, le associazioni chiedono di conoscere quali provvedimenti, di natura amministrativa o giudiziale, siano stati adottati nei confronti dei cittadini stranieri sbarcati a Lampedusa; se l'autorità giudiziaria abbia convalidato il trattenimento dei cittadini stranieri; se questi ultimi siano stati informati della possibilità di chiedere asilo politico e se siano state ascoltate le loro ragioni e abbiano avuto assistenza legale; in che modo siano stati disposti i provvedimenti di allontanamento o di accompagnamento alla frontiera; quali accertamenti siano stati fatti per non violare il principio internazionale di non respingimento; con quali modalità e tempi si è proceduto alla identificazione dei cittadini stranieri e della loro nazionalità; quali misure siano state prese per non violare il divieto di espulsioni collettive; quali misure siano state adottate per individuare l'eventuale presenza di minori stranieri non accompagnati e di minori vittime di tratta, e per valutare l'età dei cittadini stranieri dichiaratisi minorenni; quali provvedimenti di protezione e tutela siano stati adottati nei confronti dei minorenni presenti(accompagnati e non), sia nella fase del trattenimento che dell'eventuale allontanamento o respingimento.
Inoltre, le associazioni chiedono in forza di quale accordo internazionale sia avvenuto il rimpatrio di centinaia di cittadini stranieri verso la Libia, e se sia stata accertata la conformità di tale accordo al diritto internazionale in materia di rifugiati.
«Le associazioni scriventi - conclude la lettera - sono ben consce della difficile situazione che il Governo italiano si è trovato a gestire a Lampedusa. Tuttavia ritengono che in nessun caso le situazioni di emergenza possano diventare freno all'applicazione delle norme del diritto interno e internazionale».

LA CISPADANA NON PUO’ PIU’ ATTENDERE

C’è una completa identità di vedute tra CNA e LAPAM Federimpresa di Mirandola e le parole del Sindaco di Finale Emilia Soragni, che nei giorni scorsi ha denunciato l’insoddisfazione per la lentezza con cui si stanno realizzando i progetti esecutivi dei vari stralci modenesi della Cispadana. «Proprio per cercare di recuperare questi grandi ritardi riteniamo opportuno premere costantemente, tanto sulla Regione, quanto sull’Amministrazione Provinciale, per verificare con continuità l’avanzamento dei lavori progettuali. Anche perché non vorremmo che questa arteria entrasse negli annali dei record negativi come è successo recentemente per la Salerno-Reggio Calabria, di cui si stima il completamento tra 36 anni!» commentano Franco Spaggiari e Carlo Alberto Rossi, rispettivamente direttori di CNA e LAPAM Federimpresa di Mirandola. «In questo contesto - continuano i funzionari delle due Associazioni - è determinante che questa opera di sollecitazione venga portata avanti da tutti i sindaci dell’area. Ci auguriamo che l’Unione dei Comuni modenesi dell’Area Nord, che ha, fra i propri compiti, quello della rappresentanza politica sovracomunale, sappia assumere questo compito».
Le imprese, infatti, chiedono il rispetto delle promesse, cominciando dalla tempestiva realizzazione del primo stralcio della Cispadana, che prevede il collegamento tra Concordia e la A22 (nel quale, peraltro, sono già iniziate le procedure di esproprio). Ma importanti sono anche i raccordi con Ferrara per il secondo stralcio. «A questo proposito - ammoniscono Spaggiari e Rossi - deve essere chiaro a tutti che ogni cambiamento di progetto o priorità fa nascere dubbi sulla volontà di esecuzione di questa tanto attesa opera».
«Apprezziamo - chiosano i rappresentanti di CNA e LAPAM - che si stia cablando il territorio dell’Area Nord, ma non bisogna dimenticare che i collegamenti telematici sono una cosa, quelli viari, necessari agli spostamenti di uomini e merci, tanto più importanti, se si pensa alla vocazione all’export del nostro territorio, ne sono un’altra, almeno altrettanto importante».

lunedì, ottobre 18, 2004

TORNANO LE TARGHE ALTERNE

Dal 21 ottobre al 2 dicembre e dal 13 gennaio al 31 marzo limitazioni al traffico nella giornata di giovedì per i veicoli catalizzati. Tre periodi di divieto per i mezzi senza marmitta catalitica, i diesel non conformi alle direttive europee, motocicli e ciclomotori a due tempi

Migliorare la qualità dell'aria aggredendo le cause dell'inquinamento con misure concrete e rendere inutile il ricorso alle targhe alterne nel giro di due anni. Sono questi gli obiettivi dell'accordo regionale sottoscritto dal Comune di Modena e da gran parte dei comuni emiliano-romagnoli oltre i 50mila abitanti per affrontare l'emergenza aria anche nel prossimo inverno.
Il protocollo d'intesa contiene diverse novità importanti, esito anche del lavoro e delle proposte della Giunta modenese, che di fronte all'ipotesi di due giorni settimanali di targhe alterne ha richiesto di limitare il provvedimento ad un solo giorno (il giovedì) sollevando la necessità di individuare misure strutturali, e cioè interventi in grado di agire sulle cause dell'inquinamento da biossido d'azoto e da polveri sottili. Intanto, però, con le targhe alterne i modenesi dovranno fare ancora i conti. Vediamo, nel dettaglio, cosa accadrà nei prossimi mesi.
Nei giorni di calendario pari potranno circolare solo i veicoli con l'ultima cifra della targa pari o uguale a zero, mentre nei giorni dispari potranno circolare solo i mezzi con l'ultima cifra della targa dispari.
I veicoli catalizzati viaggeranno a targhe alterne nelle giornate di giovedì dal 21 ottobre al 2 dicembre e dal 13 gennaio al 31 marzo nelle fasce orarie 8.30-12.30 e 14.30-19.30.
I veicoli non catalizzati, cioè quelli non dotati di marmitta catalitica (ma anche i veicoli diesel non conformi alle direttive più recenti, motocicli e ciclomotori a due tempi non catalizzati) resteranno fermi in tre periodi: Dal 21 ottobre al 2 dicembre non potranno circolare lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 17.30 alle 19.30 e giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30. Dal 3 dicembre al 7 gennaio il divieto di circolazione è da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 17.30 alle 19.30. Infine, dal 10 gennaio al 31 marzo il divieto è da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30.
Le deroghe alle targhe alterne riguardano i veicoli elettrici, quelli alimentati a gpl o metano, quelli con almeno tre persone a bordo, quelli del servizio di car sharing, i veicoli commerciali leggeri (inferiori a 35 quintali) conformi alle direttive europee o immatricolati dopo il primo gennaio 2001. Le deroghe riguardano inoltre i veicoli commerciali pesanti (oltre i 35 quintali) conformi alle direttive europee o immatricolati dopo il primo gennaio 2001 e i veicoli dotati di filtro antiparticolato.
Le restrizioni alla circolazione riguardano l'area compresa dalle seguenti strade: tangenziale Neruda, via Giardini, via Panni, via Salvo D'acquisto, via Pallanza, via Pavia, via Vaciglio, via Montanari, via Campi, via Emilia Est, via Saliceto Panaro, via Minutara, via Divisione Acqui, viale dello Sport, tangenziale Pasternak, via Santa Caterina, via Malavolti, via Mar Adriatico, via Nonantolana, via Fanti, via Pico della Mirandola, via Padre Candido, via 4 Novembre, viale Cialdini, via Zucchi e viale Italia. A ridosso dell'area indicata, diversi parcheggi scambiatori consentono di lasciare l'auto per servirsi dei mezzi pubblici.

GIORNI E ORARI
I veicoli catalizzati viaggeranno a targhe alterne nelle giornate di giovedì dal 21 ottobre al 2 dicembre e dal 13 gennaio al 31 marzo dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30. I veicoli non catalizzati resteranno fermi dal 21 ottobre al 2 dicembre (lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 17.30 alle 19.30 e giovedì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30), dal 3 dicembre al 7 gennaio (da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 10.30 e dalle 17.30 alle 19.30) e dal 10 gennaio al 31 marzo (da lunedì a venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19.30).

AREA
Le restrizioni alla circolazione riguardano l'area compresa dalle seguenti strade: tangenziale Neruda, via Giardini, via Panni, via Salvo D'acquisto, via Pallanza, via Pavia, via Vaciglio, via Montanari, via Campi, via Emilia Est, via Saliceto Panaro, via Minutara, via Divisione Acqui, viale dello Sport, tangenziale Pasternak, via Santa Caterina, via Malavolti, via Mar Adriatico, via Nonantolana, via Fanti, via Pico della Mirandola, via Padre Candido, via 4 Novembre, viale Cialdini, via Zucchi e viale Italia.

DEROGHE
Le deroghe alle targhe alterne riguardano i veicoli elettrici, quelli alimentati a gpl o metano, quelli con almeno tre persone a bordo, quelli del servizio di car sharing, i veicoli commerciali leggeri (inferiori a 35 quintali) conformi alle direttive europee o immatricolati dopo il primo gennaio 2001. Le deroghe riguardano inoltre i veicoli commerciali pesanti (oltre i 35 quintali) conformi alle direttive europee o immatricolati dopo il primo gennaio 2001 e i veicoli dotati di filtro antiparticolato. Le altre deroghe sono indicate con precisione nell'ordinanza del sindaco.

INFORMAZIONI
Per informazioni sul provvedimento delle targhe alterne si può fare riferimento al sito internet del Comune (www.comune.modena.it) e al numero telefonico dell'Ufficio informazioni con il pubblico di piazza Grande: 059 206 206.

mercoledì, ottobre 13, 2004

PARAPENDIO: ITALIANI CAMPIONI D'EUROPA

La nazionale italiana di parapendio ritorna dalla Grecia con il titolo di Campione d'Europa.
Il campionato europeo si è svolto a Kalavrita, cittadina del Peloponneso a circa 80 km da Patrasso, ed ha visto la partecipazione di 26 nazioni per un totale di 140 piloti, comprese 22 donne. La squadra azzurra, agli ordine del CT Alberto Castagna (Cologno Monzese - Milano), era formata dai trentini Jimmy Pacher (Canazei), Luca Donini (Molveno), Christian Biasi (Rovereto) e Mauro Maggiolo (Trento); da Paolo Zammarchi (Roncadelle - Brescia), Stefano Sottroi (Arabba - Belluno) e Rosanna Scanagatta (Marostica - Vicenza). Alle spalle degli azzurri si sono piazzate le rappresentative di Svizzera e Repubblica Ceca, che si sono anche aggiudicate rispettivamente il titolo individuale maschile con Christian Maurer e quello femminile con Petra Krausova. Biasi, sesto posto individuale, è stato il migliore tra gli Italiani.
Delle dodici giornate di gara, per altrettante manches, solo cinque hanno concorso a formare la classifica finale, mentre sette non hanno avuto luogo a causa del forte vento che non avrebbe permesso ai piloti di volare in sicurezza. I tragitti di gara hanno portato i concorrenti a percorrere dai 60 ai 90 km per ciascuna prova, sorvolando paesaggi dove si alternavano valli a catene montuose con vette intorno ai 1600/2000 metri e pianure a 600 metri sul mare.
Per il volo libero, vale a dire il volo in deltaplano e parapendio senza motore, il 2004 è davvero un anno d'oro. Infatti, il successo agli europei in Grecia segue di pochi mesi il terzo titolo mondiale vinto dalla nazionale di deltaplano ad ala rigida, il secondo titolo individuale per Christian Ciech nella stessa occasione e la medaglia d'argento di Alessandro Ploner agli europei di deltaplano ad ala flessibile.

martedì, ottobre 12, 2004

MODENA, ANDRANNO ALLE URNE 11 MILA STRANIERI

Domenica 19 dicembre si vota per eleggere il "parlamentino" che rappresenta i cittadini extra Ue. Presentazione delle liste entro le ore 18 del 22 novembre

Undicimila 450 cittadini stranieri residenti a Modena saranno invitati alle urne domenica 19 dicembre dalle 8 alle 20 per eleggere i 22 rappresentanti della Consulta comunale, il "parlamentino" che ha il compito di rappresentarli nel rapporto con le istituzioni. La Consulta eleggerà al suo interno un presidente e un vice presidente che parteciperanno ai lavori del Consiglio comunale. Venerdì 1 ottobre si è riunita la commissione che ha avviato le procedure elettorali, come prevede il regolamento istitutivo della Consulta comunale elettiva dei cittadini stranieri extra Ue ed apolidi residenti a Modena. La Commissione è presieduta dall’assessore ai Servizi sociali Francesca Maletti e composta da tre dirigenti comunali e da tre stranieri in rappresentanza delle comunità. Le liste dei candidati devono essere presentate entro le ore 18 del 22 novembre al Centro stranieri. Per ogni informazione ci si può rivolgere al Centro stranieri del Comune, viale Monte Kosica 26, in orari d’ufficio o telefonando al numero 059 200411.
Modena è stata la seconda città in Italia a invitare gli stranieri alle urne. "Dopo le elezioni del 1996 e del 1999, questo terzo appuntamento con il voto è un’occasione importante per rafforzare il principio che la partecipazione è il sale della democrazia", spiega l’assessore Francesca Maletti. "Essere un po’ meno stranieri e un po’ più cittadini, esercitare diritti e doveri, impegnarsi nella vita di Modena sono obiettivi che coinvolgono direttamente le comunità di immigrati, ma certamente anche il resto della città. Per molti elettori che andranno alle urne il 19 dicembre si tratta inoltre del primo voto della loro vita, della prima autentica opportunità di esercitare una scelta tra diversi candidati, della prima occasione per conoscere e sperimentare i meccanismi di funzionamento della vita democratica".

sabato, ottobre 09, 2004

10 OTTOBRE, GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE

La Coalizione Mondiale contro la pena di morte, di cui Amnesty International fa parte, ha dichiarato il 10 ottobre Giornata mondiale contro la pena di morte, promuovendo azioni e iniziative in tutto il mondo. Fondata a Roma nel maggio 2002, la Coalizione è composta da organizzazioni impegnate nel campo dei diritti umani, associazioni legali, sindacati e autorità locali, che hanno unito i propri sforzi in favore dell'abolizione della pena di morte in tutto il mondo. I suoi obiettivi sono i seguenti: stimolare il dibattito pubblico e rafforzare l'opposizione alla pena di morte; fare pressione sugli Stati mantenitori affinché fermino le esecuzioni e aboliscano la pena di morte; costruire legami con altre organizzazioni locali che aderiscono alla Coalizione Mondiale; promuovere eventi a livello mondiale, come la Giornata del 10 ottobre.
In occasione della Giornata mondiale i cittadini e le associazioni che in Italia hanno a cuore un mondo senza esecuzioni sono invitati a partecipare alle iniziative organizzate nelle proprie città -dibattiti, concerti, mozioni e manifestazioni - per dare ampia risonanza alle richieste della Coalizione. Eventi sono in programma ad Aosta, Ascoli, Bari, Biella, Brescia, Cagliari, Catania, Certaldo (FI), Como, Eboli (SA), Empoli (FI), Ferrara, Firenze, Imola (BO), La Spezia, Lecce, Legnano (MI), Livorno, Macerata, Mantova, Merate (LC), Milano, Molfetta (BA), Modena, Monterotondo (RM), Napoli, Novara, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Piacenza, Pisa, Rapallo(GE), Ravenna, Reggio Calabria, Roma, Salerno, San Benedetto del Tronto (AP), Savona, Scascoli(BO), Sesto San Giovanni (MI), Siracusa, Termini Imerese (PA), Torino, Torre Annunziata (NA), Treviso, Urbino, Venezia, Vercelli, Verona e Viterbo.
«In un periodo in cui l'attualità ci spinge a rivolgere lo sguardo alle tragiche conseguenze, per i diritti umani, della ricerca della sicurezza a tutti i costi e del disprezzo per la vita mostrato quotidianamente dai gruppi armati, non dobbiamo dimenticare che quello della pena di morte è un problema da un lato grave, come dimostrano le cifre, ma allo stesso tempo in positiva evoluzione e risolvibile» ha dichiarato Karen Hooper, responsabile pena di morte di Amnesty Italia. «Se pensiamo alla situazione in Europa e in Asia centrale, dove si registrano esecuzioni solo in Uzbekistan e Bielorussia, o se consideriamo il fatto che tutti gli Stati tranne cinque (Usa, Cina, Pakistan, Iran e Repubblica Democratica del Congo) aderiscono al divieto di esecuzioni di imputati minorenni, una delle manifestazioni piu' atroci della pena di morte, ci rendiamo conto dei progressi fatti. È per questo che, proprio ora, non dobbiamo diminuire il nostro impegno!» ha aggiunto Hooper.

lunedì, ottobre 04, 2004

IMMIGRAZIONE: LE ASSOCIAZIONI UMANITARIE CONTRO IL GOVERNO ITALIANO

Le associazioni umanitarie Amnesty International, ICS e Medici Senza Frontiere condannano duramente la procedura adottata dal Governo italiano per gestire l'arrivo di molti migranti a Lampedusa negli ultimi giorni. Il ponte aereo per riportare immediatamente in Libia oltre 300 stranieri appena arrivati nel nostro Paese rappresenta una gravissima violazione delle norme italiane e delle convenzioni internazionali in materia di diritto d'asilo.
L'allontanamento di queste persone dall'Italia senza averle adeguatamente informate del diritto di chiedere asilo e senza l'accesso alla procedura per l'eventuale riconoscimento dello status di rifugiato e' un comportamento che si colloca al di fuori di ogni contesto normativo nazionale e internazionale. In particolare si tratta di una grave violazione della Convenzione di Ginevra che all'articolo 33 sancisce il principio di non-refoulement (principio di non respingimento dei richiedenti asilo anche se entrati illegalmente nel territorio dello Stato).
'Molti degli uomini e delle donne che raggiungono l'Italia affrontando viaggi pericolosissimi fuggono da guerre e persecuzioni. L'Italia ha il dovere di offrire a queste persone la possibilita' di vedersi riconoscere lo status di rifugiato attraverso la procedura stabilita dalle leggi nazionali. Questi trasferimenti forzati e arbitrari rappresentano una violazione gravissima e per alcuni degli stranieri potrebbero tradursi in una seria minaccia per la loro vita', dice Stefano Savi, direttore di MSF in Italia.
'Tutti hanno diritto a chiedere asilo e ad essere informati su tale diritto. L'Unione Europea e l'Italia devono cessare ogni tentativo di scaricare le proprie responsabilita' e i propri obblighi internazionali su Paesi terzi; tutto cio' conduce a risultati inaccettabili e a potenziali violazioni della Convenzione di Ginevra sullo status di rifugiato', ha dichiarato oggi Francesco Messineo, responsabile del Coordinamento Rifugiati e Migranti di Amnesty International Italia.
'Particolarmente grave e' la scelta di rinviare gli stranieri arrivati in Italia verso Paesi che potrebbero non assicurare il rispetto dei diritti umani e che non hanno firmato le Convenzioni internazionali in materia di diritto d'asilo. L'Italia si rende a tutti gli effetti co-responsabile di tali eventi.', afferma Gianfranco Schiavone, vicepresidente nazionale dell'Ics (Consorzio Italiano di solidarieta')
Dal 2001 Amnesty International, MSF e ICS collaborano per garantire il rispetto dei diritti dei rifugiati e per promuovere in Italia - unico Paese Ue a esserne privo - l'adozione di una legge organica sul diritto d'asilo.

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