giovedì, ottobre 13, 2005

DOMENICA LE PRIMARIE DELL'UNIONE

UN VOTO PER IVAN SCALFAROTTO

E’ ormai tutto pronto per le primarie dell’Unione in programma domenica prossima, 16 ottobre. Da Roma, alla sede organizzativa modenese di via Divisione Acqui, sono arrivati i kit per l’allestimento dei seggi elettorali, con tanto di urne, bandiere, adesivi e soprattutto schede e programmi del centrosinistra, che chi voterà, oltre a versare almeno un euro, dovrà dire di condividere. Complessivamente ogni seggio avrà in dotazione duecento schede, cui si aggiungeranno quelle richieste espressamente dal comitato modenese. In totale le schede distribuite saranno 48mila, esattamente il 20 percento degli elettori della provincia che alle ultime elezioni ha votato per il centrosinistra.
Tra i diversi candidati in lizza, Modenapiù invita a votare per Ivan Scalfarotto, rappresentante della società civile, volto nuovo, ma già con esperienze politiche e un programma elettrizzante di rinnovamento del centrosinistra.
L’Unione ha indicato i seggi in cui sarà possibile votare nella provincia di Modena. Saranno 105 i luoghi aperti alle consultazioni dalle ore 8 alle ore 22 per tutti coloro che, muniti di carta d’identità e tessera elettorale, intenderanno votare per uno dei sette candidati alla guida della coalizione di centrosinistra. Per sapere dove votare, sarà quindi necessario controllare sulla tessera elettorale il numero della sezione a cui si è iscritti, quindi verificare il corrispondente seggio per le primarie. L’ubicazione dei seggi avverrà nel modo seguente:

NR. SEGGIO COMUNE UBICAZIONE (Corrisp.sezioni elettorali)

1 Bastiglia Sala Cultura Municipio - piazza Repubblica 57 (tutte le sezioni)
2 Bomporto Palestra Scuole Elementari - Via Ravarino-Carpi (1-2-3-4-5)
3 Bomporto Palestra Sc.Elem. - piazza dei Tigli 3 - Sorbara (6-7-8)
4 Campogalliano Dancing La Montagnola - Via Garibaldi 57 (tutte le sezioni)
5 Camposanto Sala del Consiglio - Via Roma (tutte le sezioni)
6 Carpi Circolo Guerzoni - Via Genova 1 (7-11-12-13-14-16-15-17-18-19-20-21-22-23-24-42-43-44-51-52-53-54-55-56-62-64)
7 Carpi Circolo Arci Kalinka - via Tassoni 6 - Carpi (1-2-3-4-5-6-8-9-10-26-27-28-29-30-31-32-45-46-47-48-49-50-63-65-66)
8 Carpi Circolo Arci Migliarina - via Budrione-Migliarina 112 (39-40-41)
9 Carpi Circolo La Fontana - via Martinelli 1 - Fossoli (36-37-38-25)
10 Carpi Circolo Arci "B.Mora"-via Prov.Motta 40/a - S.Marino (33-35-34)
11 Carpi Circolo Arci Arcobaleno-via Giliberti 1 - S.Croce (57-58-59-60)
12 Castelfranco Sala Cultura presso Biblioteca - via Circondaria sud 22 (1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13)
13 Castelfranco Sala "Peter Pan" - via Chiesa 21 - Gaggio (14-15-23)
14 Castelfranco Palestra Scuole Manzolino (16-17)
15 Castelfranco Sala "Ligabue" Cavazzona - via Andreoli 18 (18)
16 Castelfranco Palestra Scuole Piumazzo (19-20-21-22)
17 Castelnuovo Auditorium "R.Bavieri" - Piazza Brodolini (1-2-3-4-5-6-7-12)
18 Castelnuovo Biblioteca Comunale - via C.A. Dalla Chiesa 29 - Montale (8-9-10-11)
19 Castelvetro Bocciodromo comunale - via Costituzione - Castelvetro (1-2-3-4-5)
20 Castelvetro Centro Civico via del Parco - Solignano (6-7-8-9)
21 Cavezzo Villa Giardino - via della Libertà (tutte le sezioni)
22 Concordia Sala consigliare Muncipio - piazza Repubblica 19 (tutte le sezioni)
23 Concordia dalle 8 alle 14 Scuola materna Fossa - dalle 14 alle 22 Teatro di Vallalta ( 6-7)
24 Fanano Camper in Piazza Corsini-giro frazioni nel pomeriggio (tutte le sezioni)
25 Finale Emilia Sala Mostra ex Palazzo Bortolazzi - via Battisti 1/c (1-2-3-4-5-6-7-8-9-14)
26 Finale Emilia Sala Civica/Delegazione comunale - Piazza Caduti Libertà - Massa Finalese (10-11-12-13)
27 Fiorano Cinema Astoria - Piazza C.Menotti (1-2-3-4-5-6)
28 Fiorano Teatrino Scuole via Tamigi - Crociale (8-11-12)
29 Fiorano via Di Vittorio (adiac.Palestra scuole Menotti) - Spezzano (7-9-10-13-14)
30 Fiumalbo Sede Cia-Cgil - Via Roma (tutte le sezioni)
31 Formigine Sala Loggia - piazza Repubblica 5 (1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14-15)
32 Formigine Sala Riunioni - via Don Orione 34 - Magreta (21-22-23-24)
33 Formigine Sala Civica Sc.Media Bianchi - via Landucci 1 - Casinalbo (16-17-18-19-20)
34 Formigine Sala Civica Sc.Elementari - via S.Antonio - Colombaro (27-28)
35 Formigine Palestra comunale - via Corletto - Corlo (25-26)
36 Frassinoro Teatro - via Beatrice di Lorena (tutte le sezioni)
37 Guiglia Sede CGIL - via Roma 38 (tutte le sezioni)
38 Lama Mocogno Sala Consigliare Municipio - via XXIV Maggio 31 (tutte le sezioni)
39 Maranello Sala Bocciodromo - via D.Ferrari 45 (1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-18)
40 Maranello Palestra Sc.Elem.Rodari - via Vandelli 195 - Pozza (11-12-13-14)
41 Maranello Sala ex-Scuole Elem.Coppi - via Vandelli 476 - Gorzano (15-16-17)
42 Marano Centro Cult.Polivalente - Via 1° Maggio (1-2-3-4)
43 Marano Centro Sportivo Casona - via Fondovalle (5)
44 Medolla Via Roma 54 (a fianco gelateria k2) (tutte le sezioni)
45 Mirandola Sala Bocciodromo - Via D.Pietri 13/15 - Mirandola (1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14-15-16-17-18)
46 Mirandola Saletta Banca Popolare Mortizzuolo (19)
47 Mirandola Saletta Comunale - via Valnemorosa 1 S.Martino Spino (20-21)
48 Mirandola Sede DS - via Valli - Quarantoli (22-23)
49 Modena Sala delle Dame (presso Ist.Venturi) Via dei Servi 21 (dal 1 al 14, dal 19 al 21)
50 Modena Palazzo Europa, Via Emilia Ovest 101 (dal 15 al 18, dal 137 al 141e immigrati/fuori sede)
51 Modena Sala Liberazione, Piazza Liberazione 13 (dal 35 al 45)
52 Modena Sala Spontini, Via Spontini 4 (dal 46 al 58)
53 Modena Sala Canaletto, Via Canaletto 88 (dal 22 al 28)
54 Modena Sala Canaletto, Via Canaletto 88 (34 e dal 59 al 70)
55 Modena Pol.Forese Nord, Via Albareto 568 - Albareto (dal 29 al 33)
56 Modena Pol. G. Nasi - Sala Consiglio, Via Tarquinia 55 (dal 79 al 86, dal 88 al 90 e la sez. 122)
57 Modena Circolo U.S.L. 16, Via Del Pozzo 17 (dal 71 al 78 e la sez. 87)
58 Modena Comitato Anziani, Via Panni 202 (dal 111 al 120 e la sez. 156)
59 Modena Pol. Morane, Strada Morane 361 (dal 91 al 105 e le sez. 107,121)
60 Modena Punto Lettura Poliv.S. Damaso, Via Scartazzetta 53 (dal 123 al 127)
61 Modena Pol.Union 81, Via Tincani Martelli 32 - Portile (128 e 129)
62 Modena Sala Villaggio Giardino, Via M. Curie 22/A (132, dal 145 al 155 e dal 157 al 159)
63 Modena Pol. S. Faustino, Via Wiligelmo 72 (106, dal 108 al 110, dal 130 al 131, dal 133 al 136, dal 142 al 144)
64 Modena Sala Barchetta, Strada Barchetta 77 (dal 160 al 168)
65 Modena Pol. Quattroville, Via Barbolini 7 - Villanova (dal 169 al 171)
66 Modena USD Marzaglia, via dell’Aratro 42/a - Marzaglia (dal 172 al 174)
67 Modena Sala Cognento, Largo Traeri 100 - Cognento (dal 175 al 177)
68 Modena Pol. Baggiovara, Strada Cavezzo 27 - Baggiovara (dal 178 al 180)
69 Montecreto Sala Consigliare - via Roma (tutte le sezioni)
70 Montefiorino Sede Ulivo - piazza Marconi (tutte le sezioni)
71 Montese Sala "A.Righi" Municipio - via Panoramica 60 (tutte le sezioni)
72 Nonantola Palestra Scuola Media - via Grieco (1-6)
73 Nonantola Palestra Scuola Media - via Grieco (7-12)
74 Novi Sala civica "E.Ferraresi" - Piazza 1 Maggio (1-2-3-4-5)
75 Novi Sala civica Scuole Elem. - via 4 novembre - Rovereto (6-7-8-9)
76 Palagano Cinema Teatro "Ing.Ranucci" - via Panoramica (tutte le sezioni)
77 Pavullo Comunità Montana - via Giardini 15 (1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11-12-13-14-15-20-21)
78 Pavullo Palestra Comunale - Via Boccaccio - S.Antonio (16-17-18-19)
79 Pievepelago Sala di Cultura - Piazza V.Veneto 16 (tutte le sezioni)
80 Polinago Sala Pro Loco - via Roma (tutte le sezioni)
81 Prignano Tenda dell'Unione - piazza Roma (tutte le sezioni)
82 Ravarino Aula magna Scuole elementari - via Gramsci 55 (tutte le sezioni)
83 Riolunato ex-Biblioteca comunale - via Castello 8 (tutte le sezioni)
84 San Cesario Sala Grande - Villa Boschetti - C.so Libertà 49 (tutte le sezioni)
85 San Felice Ex-negozio Risparmio - via Marconi 22 (1-2-3-4-5-6-7-9-10)
86 San Felice Centro Civico S.Biagio (8)
87 San Possidonio Palestra comunale - via Chiavica (tutte le sezioni)
88 San Prospero Centro giovani - via Chiletti (tutte le sezioni)
89 Sassuolo Sala pubblica Piazza Rossellini - San Michele (23-34)
90 Sassuolo Sala di quartiere "Falcone e Borsellino" (Parco Albero d'Oro) via Refice (22-24-26-29-32-33)
91 Sassuolo Circolo Fossetta - via Guicciardini (2-3-4-5-6-8-9-10-11-12-14-15-16-35-36)
92 Sassuolo Galleria ex Cavedoni - v.le XX Settembre (1-7-17-18-19-20-21-25-27-28-30-31)
93 Savignano Circolo Arci Formica - via della Resistenza 325 (5-7-9)
94 Savignano Centro Pol.Nuvolari - via Emilia Romagna 721 (1-2-3-4-6-8)
95 Serramazzoni Sala Polivalente - via Roma (tutte le sezioni)
96 Sestola Ex scuole elementari - via Panorama (tutte le sezioni)
97 Soliera Centro Culturale Il Mulino - Via Nenni 55 (1-2-3-4-5-6-7-8-13-14)
98 Soliera via Carpi-Ravarino- piazzale di fronte all'edicola - Limidi (9-10-11)
99 Soliera Centro Civico Sozzigalli- via Carpi-Ravarino (12)
100 Spilamberto Sala Cultura (ex Vigili Urbani) - Piazza Caduti Libertà (1-2-3-4-5-6-9-10-11)
101 Spilamberto Circolo Arci Rinascita - via Medicine - S.Vito (7-8)
102 Vignola Sala Consiglio Municipio - via Bellucci 1 (1-2-3-4-5-6-7-8-9-10-11)
103 Vignola Uffici Comunali - piazza Carducci 3 (12-13-14-15-16-17-18-19-20-21-22)
104 Zocca Centro Aziani - Piazza Nicolajewka (1-2-3-7-8)
105 Zocca Ex-mensa Asilo - Monteombraro (4-5-6)

PER UN'IMPRESA "COSTITUZIONALE"

ECCO DI CHE COSA SI È DISCUSSO NELLA TAVOLA ROTONDA ORGANIZZATA DAL CIRCOLO MODENESE DI LIBERTÀ E GIUSTIZIA

In che modo i principi fondamentali della nostra Costituzione si rispecchiano nel mondo dell’impresa. E’ stato questo l’interrogativo che ha animato la tavola rotonda modenese di martedì sera. A discutere di Impresa nella Costituzione della Repubblica, nell’auditorium Enzo Ferrari di Maranello, si sono ritrovati teorici e tecnici: il professore di sociologia Luciano Gallino, l’economista Giovanni Solinas e il giudice di Cassazione Gherardo Colombo; l’assessore regionale al lavoro e pari opportunità Mariangela Bastico, il presidente Legacoop Emilia Romagna Egidio Checcoli e l’assessore provinciale Morena Diazzi. Il mondo del lavoro e delle istituzioni a confronto con lo sguardo puntato al futuro, dopo la legge 30, più nota come legge Biagi, la recente riforma del diritto societario e l’approvazione del decreto legge sulla tutela del risparmio.
E’ Sandra Bonsanti che coordina la serata a lanciare la sfida: è possibile fare impresa secondo il dettato costituzionale? Esiste l’impresa buona, the good company, di cui l’Economist ha tentato di tracciare il profilo, qualche settimana fa?“Una cosa è certa - spiega Gherardo Colombo – libertà è un concetto che va tenuto distante da arbitrio, ha valore solo nell’ambito di regole che la definiscono. La libertà d’impresa non può confliggere con l’interesse collettivo e non può limitare i diritti della persona”. Colombo individua due strade possibili per lo sviluppo, “una passa attraverso la competizione che elimina l’avversario, l’altra attraverso la partecipazione. E la Costituzione – dice - ha scelto il secondo modello di sviluppo”. Ecco perché, provocatoriamente, alza il tono del dibattito: “Se la Carta ripudia la guerra – chiede - la produzione di mine anti-uomo si trova in sintonia con il dettato costituzionale?”. Pubblico attentissimo in sala. Il discorso si muove entro due cardini: la legge, l’etica.
Tocca a Luciano Gallino spiegare la modernità e la lungimiranza della Costituzione anche sulle questioni imprenditoriali. E se nell’articolo 41 legge il tema della responsabilità sociale dell’impresa, nel 46 scorge, per esempio, le indicazioni per i consigli di gestione, “attuate in minima parte e solo in aziende come la Olivetti, fino agli anni '60, ma del tutto disattese dal decreto legge appena varato in Senato”. Certo, molte cose sono cambiate dagli anni '50, “prima di tutto – dice ancora Gallino – sono cambiati gli scopi del fare impresa, tutti concentrati nella massimizzazione del valore degli azionisti e non più come una volta nella produzione, nell’aggiornamento tecnologico, nella creazione di lavoro o nella distribuzione delle ricchezze”. Così grandi investitori, giro vorticoso di denaro, debutti in Borsa e scalate azionarie hanno stravolto le regole del mercato e “reso le indicazioni costituzionali pure eresie. Ora le decisioni si prendono guardando unicamente agli azionisti, i dipendenti non contano. Se si applicasse la Costituzione, bisognerebbe modificare l’impresa contemporanea”.
Lo spettro della cronaca aleggia in sala e i casi Enron, per gli Stati Uniti, ma anche Parmalat e Cirio per l’Italia, si materializzano. "Ricucci e Tangentopoli?", azzarda Sandra Bonsanti. “La Costituzione è stata disattesa – insiste Gallino – la riforma del diritto societario del 2003 e la legge sulla tutela del risparmio non vanno in direzione della Carta”. Il giudice Colombo, pm ai tempi di Mani Pulite, rincara la dose: “L’amministratore pubblico che non si dimostra imparziale viola il codice penale ma anche la Carta. Gran parte del denaro delle tangenti è servito a comprare finte tessere di partito per garantirsi un consenso di fatto non vero”.
Giovanni Solinas che è professore di economia all’università di Modena e Reggio Emilia sposta l’attenzione sul punto di partenza: “Nei capitalismi di oggi la partecipazione è l’unica condizione di esistenza”. Poi spiega: “Il cuore della questione sta nell’informalità, in un sistema cioè in cui i compiti non siano decisi in modo verticistico e preciso, dove l’informalità deriva da obblighi basati su valori condivisi. Poi conta molto il mondo al di fuori dell’impresa”. Così, sintetizza: “Ci sono le leggi e i contratti che costituiscono il quadro di riferimento e ci sono nelle piccole imprese sistemi normativi di livello basso. Arbitro della contesa, del gioco partecipativo è la polis. E la Costituzione, ancora una volta, ha visto lontano”.
Egidio Checcoli della Legacoop ha difeso il ruolo delle cooperative che, “nel solco della Costituzione sono imprese che ridistribuiscono ricchezza sul territorio”. A Mariangela Bastico il compito di illustrare l’esperienza modello della Regione Emilia Romagna che, “sulla base del Titolo V, ha inserito nello statuto un richiamo esplicito alla Costituzione, puntando sulla qualità del lavoro e sulla responsailità sociale dell’impresa”.
(tratto dal sito Libertà e Giustizia di oggi)

mercoledì, ottobre 12, 2005

MERCATO DEL LAVORO, A MODENA L’OCCUPAZIONE SFIORA IL 70%

Prevalgono i lavori dipendenti (75%). Il 93% ha contratti a tempo indeterminato

A Modena, considerando la popolazione attiva – cioè compresa tra i 15 e i 65 anni – il tasso di occupazione è del 69,9%, la disoccupazione è del 3,5% e il tasso di inattività (che comprende studenti, pensionati e casalinghe) è del 30%. In particolare, tra gli inattivi il 40% sono pensionati, 36% studenti e 14% casalinghe. Sono questi i dati principali sul mercato del lavoro di Modena contenuti nella Lettera sull’Occupazione, redatta dall’assessorato alle Politiche Economiche del Comune di Modena.Lo strumento, che rileva semestralmente i dati principali del mercato del lavoro, evidenzia che il 75% delle persone occupate ha un lavoro dipendente, poco più del 5% è riferito al lavoro parasubordinato e circa il 20% rientra nella categoria del lavoro autonomo o indipendente. Nel dettaglio, il 60% degli occupati con un lavoro dipendente è impiegato, il 28% operaio e il 13% riguarda dirigenti e quadri. Sempre in riferimento al lavoro dipendente, inoltre, il 93% ha un contratto a tempo indeterminato, mentre il 4% a tempo determinato. Ancora più marginale, inoltre, appare la quota riferita a contratti come l’apprendistato o di lavoro interinale.Rispetto al lavoro autonomo o indipendente, invece, spicca il 17% di contratti di lavoro part-time, che riguarda principalmente le donne, ma anche una discreta percentuale (9%) di lavoratori che scelgono il part-time come ripiego in attesa di un lavoro a tempo pieno.Scendendo infine nel dettaglio della struttura delle professioni, la categoria più rilevante è quella delle “professioni intermedie” (tecnici) con il 30,4%, seguita da “professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione” con il 16,4% e da “professioni relative alle vendite e ai servizi per le famiglie” con il 12,3%.“Dal punto di vista quantitativo i dati sono confortanti, si conferma una situazione di buona tenuta del lavoro – commenta Giorgio Razzoli, assessore alle Politiche Economiche del Comune di Modena – oltre al dato quantitativo occorre però vigilare sul mantenimento di una buona qualità del lavoro.In questa direzione un ruolo importante può essere giocato anche dagli enti locali rafforzando, in una logica di rete, le azioni di sostegno alla ricerca del lavoro e alla formazione, con un occhio particolare alle fasce di lavoratori che hanno maggiori difficoltà, principalmente le donne e i giovani”.

MERCATO DEL LAVORO: IL73% DEI DISOCCUPATI SONO DONNE
Una su due è laureata. Nessun maschio disoccupato nella fascia 19-24 anni

Su dieci disoccupati a Modena, sette sono donne. Il dato, contenuto nella Lettera sull’Occupazione del Comune di Modena, sottolinea che le 2150 donne disoccupate (su un totale complessivo di 2931) nel 32% dei casi sono laureate, il 48,8% è in possesso di Diploma o licenza professionale, il 16,1% ha la licenza media e il 2,4% la licenza elementare. Sul fronte maschile, invece, il 14,4% è laureato, il 17% ha un Diploma o una licenza professionale, il 31,6% ha la licenza media e il 37% la licenza elementare.Nell’insieme, quindi, quasi il 70% delle persone disoccupate è in possesso di un titolo di studio superiore alla scuola dell’obbligo, mentre i disoccupati con licenza media o elementare sono poco più del 30%. La Lettera sull’Occupazione, inoltre, sottolinea anche che non ci sono disoccupati con meno di 24 anni in possesso di licenza media.La distribuzione dei disoccupati uomini è molto disomogenea e si concentra in prevalenza nella fascia tra i 30 e i 64 anni (77%), mentre tra le donne la distribuzione è più equilibrata nelle diverse fasce, con il 30% tra i 19 e 24 anni, il 26% tra i 25 e i 29 anni e il 45% tra i 30 e i 64 anni. Infine, la disoccupazione è del tutto assente nella fascia di età compresa tra i 19 e i 24 anni per gli uomini e sopra i 65 anni per le donne.

MERCATO DEL LAVORO: OLTRE 10MILA CERCANO OCCUPAZIONE
Quasi il 40% delle donne e il 35% degli uomini cerca lavoro tramite Internet

Sono oltre diecimila le persone in cerca di lavoro a Modena. Nel dettaglio, 4988 sono non occupate (quota che comprende i disoccupati e altre categorie di popolazione), 5562 sono occupate in cerca di un nuovo lavoro e 312 sono occupate in cerca di un secondo lavoro. I dati, contenuti nella Lettera sull’Occupazione del Comune di Modena, sottolinea anche che a cercare lavoro sono soprattutto le donne (60,8%), contro il 39,2% degli uomini. Tra le numerose azioni messe in campo per la ricerca del lavoro il 49,7% degli uomini e il 56,3% delle donne utilizza il canale della richiesta a parenti, amici e conoscenti. Molto alte anche le percentuali relative al colloquio di lavoro o selezione presso di datori di lavoro privati, scelto dal 44,3% degli uomini e dal 31,3% delle donne, ma anche l’invio di domande di lavoro o curriculum a privati, scelto dal 44,7% degli uomini e dal 53,9% delle donne. Percentuali significative anche sul fronte della ricerca di offerte di lavoro sui giornali, metodo adottato dal 46,3% degli uomini e dal 44,2% delle donne, oltre che della ricerca di lavoro tramite Internet, scelto dal 35,3% degli uomini e dal 39,6% delle donne. Significativa anche la via del contatto con il Centro per l‘Impiego, a cui si rivolge il 25,% degli uomini e il 24,9% delle donne.Differenze sostanziali tra uomini e donne, inoltre, si riscontrano nella propensione ad utilizzare le agenzie interinali, scelta privilegiata dal 24,8% degli uomini contro il 13,8% delle donne. Analogo scostamento si registra anche sul fronte dei concorsi pubblici, a cui partecipa l’11,2% degli uomini contro il 2,9% delle donne.Infine, il 41,9% ricerca un lavoro esclusivamente o preferibilmente a tempo pieno (50,9% maschi e 36,1% donne), contro il 32,9% che punta al part-time (17,4% maschi, il 33,2% donne), mentre la quota residua non ha preferenze su questo fronte.

lunedì, ottobre 10, 2005

L'IMPRESA NELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA

Tavola rotonda organizzata a Maranello il 12 ottobre dal circolo modenese di Libertà e Giustizia

Il 12 Ottobre 2005 alle ore 20,30 presso l’Auditorium Ferrari di Via Nazionale, 78 a Maranello (Mo) si terrà la tavola rotonda “L'IMPRESA NELLA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA” organizzata dal circolo modenese dell’Associazione Libertà e Giustizia, con il patrocinio del Comune di Maranello, della Provincia di Modena e della Regione Emilia Romagna. Dopo i saluti delle Autorità (Sindaco di Maranello Lucia Bursi, Assessore provinciale agli Interventi economici, rapporti con l'Università e la ricerca, infrastrutture telematiche e alle Pari opportunità Morena Diazzi), prenderanno la parola: Mariangela Bastico (Assessore scuola, formazione professionale, università, lavoro, pari opportunità della Regione Emilia-Romagna); Egidio Checcoli (Presidente Legacoop Emilia Romagna); Gherardo Colombo (Giudice della Corte di Cassazione – Roma); Luciano Gallino (Professore di sociologia all'Università di Torino); Giovanni Solinas (Professore di Economia all'Università di Modena e Reggio Emilia). Modera l'incontro Sandra Bonsanti (Presidente nazionale Associazione Libertà e Giustizia, giornalista e scrittrice). Sono previsti contributi di rappresentanti del mondo dell'impresa, del mondo del lavoro e delle Istituzioni.
Si tratta di un’iniziativa divulgativa, gratuita e aperta al pubblico, tesa ad informare i cittadini riguardo al tema di interesse generale relativo al “riconoscimento del fondamentale ruolo etico, sociale e culturale dell’impresa nel portato della Costituzione della Repubblica Italiana”. Il dibattito infuocato sulla riforma della Costituzione dei mesi scorsi stranamente non si è incrociato con gli altrettanto accesi dibattiti sul declino industriale dell’Italia, sulla flessibilità del lavoro e sulla “legge Biagi”, sulla tutela del risparmio dopo i crack finanziari Cirio e Parmalat, sulle scalate bancarie (e non solo) di questa torrida estate, sull’emergere di un tipo di impresa “irresponsabile” (cioè di un'impresa che al di là degli elementari obblighi di legge suppone di non dover rispondere ad alcuna autorità pubblica e privata, né all'opinione pubblica, in merito alle conseguenze in campo economico, sociale e ambientale delle sue attività).
La tavola rotonda organizzata dal circolo modenese di Libertà e Giustizia, con la rilettura di questi avvenimenti alla luce degli articoli 41, 45, 46 e 47 della Carta costituzionale effettuata da autorevoli e competenti relatori, cerca di portare un contributo di chiarezza e coerenza al dibattito nazionale. Una tavola rotonda a cui tutti i cittadini e gli operatori economici e culturali modenesi sono caldamente invitati.


QUESTI GLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE
OGGETTO DI DISCUSSIONE

Art. 41.
L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.

Art. 45.
La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità.
La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell'artigianato.

Art. 46.
Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro in armonia con le esigenze della produzione, la Repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende.

Art. 47.
La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito.
Favorisce l'accesso del risparmio popolare alla proprietà dell'abitazione, alla proprietà diretta coltivatrice e al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese.

venerdì, ottobre 07, 2005

10 OTTOBRE, GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE

LE INIZIATIVE DI AMNESTY INTERNATIONAL PER ABOLIRE LA PENA CAPITALE IN AFRICA

La Coalizione Mondiale contro la pena di morte, di cui Amnesty
International fa parte, ha dichiarato il 10 ottobre Giornata mondiale
contro la pena di morte, promuovendo azioni e iniziative in tutto il
mondo. Fondata a Roma nel maggio 2002, la Coalizione è composta da oltre 38 fra organizzazioni impegnate nel campo dei diritti umani, associazioni legali, sindacati e autorità locali, che hanno unito i propri sforzi in favore dell’abolizione della pena di morte in tutto il mondo. I suoi obiettivi sono i seguenti: stimolare il dibattito pubblico e rafforzare l’opposizione alla pena di morte; fare pressione sugli Stati mantenitori affinché fermino le esecuzioni e aboliscano la pena di morte; costruire legami con altre organizzazioni locali che aderiscono alla Coalizione Mondiale; promuovere eventi a livello mondiale, come la Giornata del 10 ottobre.
In occasione della Giornata mondiale, i cittadini e le associazioni che in Italia hanno a cuore un mondo senza esecuzioni sono invitati a partecipare alle iniziative organizzate nelle proprie città - dibattiti, concerti, raccolte di firme e manifestazioni - per dare ampia risonanza alle richieste della Coalizione. Quest’anno, eventi sono in programma in numerose localita’ tra cui Biella, Bologna, Cagliari, Catania, Cento (FE), nei Comuni vesuviani (NA), a Cuneo, Genova, Lamezia Terme (CZ), Legnano (MI), Merate (LC), Milano, Montebelluna (TV), Napoli, Padova, Piacenza, Reggio Emilia, Roma, Rivoli (TO), Trento, Urbino (PU), Vercelli.
La Giornata mondiale 2005 sarà dedicata all’abolizione della pena di morte in Africa. Nonostante la maggioranza degli Stati africani non ricorra più all’uso della pena capitale, il progresso dell’abolizione non si è ancora esteso a tutto il continente. Dei 53 paesi africani, 13 sono abolizionisti per tutti i crimini (l’ultimo paese ad aver abolito la pena di morte è stato la Liberia a settembre) e 20 sono abolizionisti nella pratica (non ancora dal punto di vista legislativo, ma non eseguono condanne a morte da lungo tempo). In almeno 2 Stati – Malawi e Zambia – è in vigore una moratoria e in altri 12 non vi sono state esecuzioni dall’inizio del 2000. Sette paesi abolizionisti su 13 hanno ratificato il II Protocollo opzionale del Patto internazionale sui diritti civili e politici mentre altri 2 lo hanno firmato. Sette Stati abolizionisti hanno previsto espressamente nelle rispettive costituzioni il divieto dell’uso della pena di morte. In Sudafrica la Corte costituzionale ha dichiarato la pena di morte incostituzionale.
‘Da un continente devastato da conflitti interni, repressione politica, discriminazione, povertà ed epidemie, giungono in questi anni i segnali piu’ incoraggianti nel cammino verso l’abolizione della pena di morte. I passi avanti dell’Africa devono essere un monito e un esempio per quei paesi che ancora si ostinano a ricorrere alla pena capitale’ - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.
In occasione della Giornata mondiale 2005, la Sezione Italiana di Amnesty International invita inoltre a sottoscrivere sul sito www.amnesty.it l’appello rivolto alle autorità dei paesi africani che ancora mantengono la pena di morte, chiedendo loro di porre fine immediata alle esecuzioni e di abolire la pena di morte per tutti i reati.

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