martedì, novembre 29, 2005

CONTRO LA PENA DI MORTE GHIRLANDINA ILLUMINATA

Sino a mercoledì 30 novembre filtri di colore diverso rispetto alle luci tradizionali

Si svolgerà il 30 novembre la Giornata Internazionale "Città per la Vita - Città contro la Pena di Morte" che ricorda l'anniversario della prima abolizione della pena di morte dall'ordinamento di uno stato europeo, da parte del Granducato di Toscana nel 1786. L'iniziativa – giunta alla sua quarta edizione - è promossa dalla Comunità di Sant'Egidio e sostenuta dalle principali associazioni internazionali per i diritti umani, raccolte all'interno della World Coalition Against the Death Penalty, insieme a tantissimi Enti Locali sparsi nel mondo.
Tante città di tutti i continenti illumineranno i loro monumenti simbolo – dal Colosseo a Roma alla Plaza de Santa Ana di Madrid, dall'Obelisco centrale di Buenos Aires al Palazzo della Moneda a Santiago, dall’Atomium di Bruxelles alla Piazza della cattedrale di Barcellona - formando un ampio schieramento morale mondiale per chiedere di fermare tutte le esecuzioni capitali. Il Comune di Modena ha sempre aderito all’iniziativa e si propone di illuminare la Ghirlandina con filtri di colore diverso dall’illuminazione tradizionale dal 28 al 30 novembre, così come succede in tutte le parti del mondo e dopo adeguata informazione agli organi di stampa.
La pena di morte nel mondo segna, nonostante le difficoltà legate al clima di guerra e di scontro a livello internazionale, dopo l’11 settembre 2001, alcuni arretramenti e, nel lungo periodo la tendenza appare costante nell’ultimo quarto di secolo. Arretramenti si segnano, a livello di opinione pubblica o nelle leadership, anche in molti stati mantenitori negli Stati Uniti, in paesi chiave dell’Asia (Taiwan, Corea del Sud, un inizio di azione parlamentare in Giappone). L’Africa, nonostante i molti problemi che la attraversano, dall’AIDS a numerosi conflitti a povertà e sottosviluppo cronici in diversi stati, si distingue per un trend positivo in direzione abolizionista. Numerosi varchi si sono aperti negli ultimi anni e un’azione rivolta a singoli paesi africani e all’Africa nel suo complesso appare destinata a incontrare numerose possibilità di successo.

lunedì, novembre 21, 2005

MODENA CELEBRA GUANDA A CENTO ANNI DALLA NASCITA

Il 23 e il 30 novembre letture nel teatro del San Carlo per ricordare l’editore che fece conoscere agli italiani Pound, Neruda e Prévert. Mostra al Caffè dell’orologio


Fece conoscere agli italiani i grandi poeti stranieri come Eliot, Pound, Neruda, Prévert e Lorca, ma rivelò al grande pubblico anche gli italiani Mario Luzi, Alfonso Gatto, Alessandro Parronchi e Gaetano Arcangeli. Il modenese Ugo Guandalini, detto Guanda, fu intellettuale “scomodo” e scrittore, professore universitario ed editore, amico di Antonio Delfini e del poeta Attilio Bertolucci, ma anche di Carlo Bo, Pasolini, Ungaretti, Macrì e Quasimodo. A cento anni dalla nascita, avvenuta nel 1905, Modena lo ricorda con una serie di iniziative, coordinate dall’assessorato alla Cultura del Comune, che rappresentano l’anteprima del più vasto programma dal titolo “Ugo Guanda e la cultura modenese”, in calendario nell’autunno del 2006 con un convegno nazionale e alcune mostre (il Comitato scientifico è presieduto dal professor Emilio Mattioli). Mercoledì 23 novembre alle 21, nel teatro della Fondazione san Carlo, Alberto Bertoni e Carlo Alberto Sitta leggeranno “Adamo: libro per gli uomini di buona volontà”, scritto e pubblicato da Guanda nel 1933. Si tratta di un romanzo a tesi, con considerazioni di natura morale ed estetica abbastanza controcorrente, inserite in una cornice narrativa che contiene diversi spunti autobiografici. Emergono con lucida insofferenza la Modena di quegli anni e il clima soffocante del regime fascista. Il volume è in assoluto il primo della casa editrice Guanda, destinata in seguito a crescere a grandi livelli di notorietà e a segnalarsi per l’alta qualità culturale in numerosi campi, dalla poesia alla narrativa, dalla filosofia alla traduzione. Nell’ultimo capitolo, a chiusura del romanzo, l’io narrante pronuncia una sentenza che si rivelerà profetica: “In un modo o nell’altro voi sentirete ancora parlare di me”. E di Guanda si parlerà anche nella serata in programma mercoledì 30 novembre alle 21 sempre nel teatro della Fondazione san Carlo, quando Jonathan Sisco e Carlo Alberto Sitta leggeranno il romanzo di Guandalini “Il Signor S.T.”, pubblicato nel 1934. Un omaggio al grande modenese sarà reso anche dal Caffè dell’orologio di piazzetta delle Ova, che dal 10 dicembre al 12 gennaio esporrà libri, lettere e documenti. Ideata da Luca Bonacini e curata da Stefano Bulgarelli, l’esposizione propone fotografie e rari documenti originali e riprodotti, libri e manifesti provenienti dalla Biblioteca Estense Universitaria di Modena e da collezioni private. “Le iniziative di quest’anno e del prossimo – spiega l’assessore comunale alla Cultura Mario Lugli – si propongono di approfondire e illustrare l’opera e l’attività di Ugo Guanda nei campi della filosofia, della poesia, della narrativa, dell’editoria, della traduzione e delle arti visive mettendo in luce la figura di un grande modenese che ha fatto conoscere all’Italia alcuni dei maggiori poeti del Novecento”. Tra le iniziative in programma il prossimo anno spiccano un convegno nazionale sulle relazioni e le corrispondenze tra Guanda e altre figure di spicco della cultura modenese (da Antonio Delfini a Pietro Zanfrognini, da Carlo Mattioli a Elpidio Bertoli), mostre alla Biblioteca Estense e al Laboratorio di Poesia e un’attività di ricerca sui fondi Delfini e Zanfrognini conservati alla Biblioteca Estense, sulla Biblioteca “Ferrarini”e sui documenti della “Società di Incoraggiamento per gli Artisti della Provincia di Modena conservati al “Laboratorio di Poesia”.

UN INTELLETTUALE TRA MODENA E PARMA
Ugo Guanda dalle riviste degli anni Venti all’attività della casa editrice

Nato a Modena nel 1905, Ugo Guandalini, detto Guanda, a 22 anni fonda con Antonio Delfini la rivista “L’Ariete”, il cui primo numero porta la data del 24 maggio 1927 e indica Corso Umberto I come sede della redazione, e nel 1928, sempre con Delfini, “Lo spettatore italiano”, due pubblicazioni che incontrano l’ostilità del regime fascista. Spirito libero schierato in favore del filosofo Pietro Zanfrognini nella sua polemica contro i Gesuiti, Guanda pubblica nel 1932 “Ballata delle streghe”, sette poesie che confluiranno in opere successive. Nel 1933 esce “Adamo: libro per gli uomini di buona volontà”, volume di battesimo della futura casa editrice, e nel 1934 il singolare romanzo “Il Signor S.T.”. Nominato nel 1936 docente di cristallografia, Guanda si trasferisce a Parma, ma resta legato all’ambiente modenese e continua a stampare per anni alla Tipografia Ferraguti. Nascono intanto le più note e importanti collane di poesia, di narrativa, di filosofia e di critica, con numerose e tempestive traduzioni di opere di grande rilievo nel panorama europeo. I bombardamenti della seconda guerra mondiale distruggono però completamente il suo archivio e la conservazione di molte rarità bibliografiche è affidata alla lungimiranza di pochi collezionisti. Ugo Guanda muore nel 1971. La casa editrice da lui fondata continua ancora oggi a pubblicare, con sede a Milano.

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