venerdì, ottobre 22, 2004

LA CISPADANA NON PUO’ PIU’ ATTENDERE

C’è una completa identità di vedute tra CNA e LAPAM Federimpresa di Mirandola e le parole del Sindaco di Finale Emilia Soragni, che nei giorni scorsi ha denunciato l’insoddisfazione per la lentezza con cui si stanno realizzando i progetti esecutivi dei vari stralci modenesi della Cispadana. «Proprio per cercare di recuperare questi grandi ritardi riteniamo opportuno premere costantemente, tanto sulla Regione, quanto sull’Amministrazione Provinciale, per verificare con continuità l’avanzamento dei lavori progettuali. Anche perché non vorremmo che questa arteria entrasse negli annali dei record negativi come è successo recentemente per la Salerno-Reggio Calabria, di cui si stima il completamento tra 36 anni!» commentano Franco Spaggiari e Carlo Alberto Rossi, rispettivamente direttori di CNA e LAPAM Federimpresa di Mirandola. «In questo contesto - continuano i funzionari delle due Associazioni - è determinante che questa opera di sollecitazione venga portata avanti da tutti i sindaci dell’area. Ci auguriamo che l’Unione dei Comuni modenesi dell’Area Nord, che ha, fra i propri compiti, quello della rappresentanza politica sovracomunale, sappia assumere questo compito».
Le imprese, infatti, chiedono il rispetto delle promesse, cominciando dalla tempestiva realizzazione del primo stralcio della Cispadana, che prevede il collegamento tra Concordia e la A22 (nel quale, peraltro, sono già iniziate le procedure di esproprio). Ma importanti sono anche i raccordi con Ferrara per il secondo stralcio. «A questo proposito - ammoniscono Spaggiari e Rossi - deve essere chiaro a tutti che ogni cambiamento di progetto o priorità fa nascere dubbi sulla volontà di esecuzione di questa tanto attesa opera».
«Apprezziamo - chiosano i rappresentanti di CNA e LAPAM - che si stia cablando il territorio dell’Area Nord, ma non bisogna dimenticare che i collegamenti telematici sono una cosa, quelli viari, necessari agli spostamenti di uomini e merci, tanto più importanti, se si pensa alla vocazione all’export del nostro territorio, ne sono un’altra, almeno altrettanto importante».

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