martedì, settembre 28, 2004

PIU' GIUSTIZIA E LIBERTA' PER BILANCIARE LA SICUREZZA

MEMORANDUM DI AMNESTY INTERNATIONAL ALL'UNIONE EUROPEA

Mentre l'Unione Europea seguita a sviluppare il cosiddetto 'Spazio di liberta', sicurezza e giustizia' (AFSJ), Amnesty International ha diffuso oggi una serie di raccomandazioni volte a sollecitare il fermo impegno dell'UE a porre maggiore attenzione sulle possibili implicazioni per i diritti umani. Il documento di 24 pagine presenta un ampio spettro di proposte sul rispetto dei diritti umani nei settori dell'asilo, dell'immigrazione e della cooperazione giudiziaria e di polizia all'interno dell'UE. «Fino ad oggi, la lotta al terrorismo e il controllo dell'immigrazione illegale hanno in una certa misura monopolizzato l'agenda della Giustizia e degli Affari interni dell'UE. Amnesty International ritiene che l'UE debba ricalibrare le sue politiche per assicurare di non compromettere i diritti che sostiene di proteggere» ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'UE, nel corso di un incontro con la stampa tenuto questa mattina a Bruxelles. «È giunto il momento di una nuova ripresa, di un approccio più bilanciato. Purtroppo, a giudicare dai commenti che sentiamo da varie parti d'Europa, che non fanno altro che riciclare la vecchia retorica sui richiedenti asilo e gli immigrati, non siamo di fronte a una buona partenza».
Il memorandum di Amnesty International evidenzia cinque palesi contraddizioni nel modo in cui l'agenda della Giustizia e degli Affari interni viene messa in pratica:
1) Mentre l'UE cerca di rafforzare il controllo giudiziario e democratico su queste aree, aumentano le iniziative intergovernative che sfuggono a tale controllo.
2) C'è un chiaro conflitto tra le politiche in materia di asilo e immigrazione e la politica estera: i paesi terzi vengono spinti a cooperare per combattere l'immigrazione illegale in un modo che rischia di compromettere gli obblighi dell'UE per la protezione dei rifugiati.
3) Nonostante i ripetuti impegni a promuovere un approccio 'bilanciato' per gestire l'immigrazione legale mentre si contrasta quella illegale, tutta l'enfasi sembra essere posta su misure di tipo difensivo, con poca attenzione verso le cause profonde e la necessità di combattere lo sfruttamento nel mondo del lavoro.
4) Il principio del 'mutuo riconoscimento', che è alla base di iniziative quali il Mandato di arresto europeo, non riconosce le significative differenze negli standard di giustizia tra i paesi dell'UE.
Le principali raccomandazioni di Amnesty International comprendono:
Diritti umani in Europa
C'è un urgente bisogno di istituire un gruppo di lavoro sui diritti umani in Europa. Amnesty International ritiene che il crescente carico di lavoro in tema di diritti fondamentali renda insostenibile la situazione attuale. La strabordante enfasi sulla sicurezza e la lotta al terrorismo evidenzia ancora di più la necessità di un forum adeguato per affrontare queste problematiche anche dalla prospettiva dei diritti umani. La cooperazione in materia di immigrazione non deve pregiudicare l'asilo. Amnesty International chiede agli Stati membri dell'UE di garantire che la cooperazione con i paesi terzi rispetti gli standard sui diritti umani e non leda il diritto di chiedere asilo nel territorio comunitario. In particolare, Amnesty International esprime grande preoccupazione per le recenti iniziative di alcuni Stati membri di collaborare con paesi terzi, come la Libia, che presentano un quadro negativo in termini di diritti umani. All'indomani di una missione svolta in Libia a febbraio, Amnesty International ha verificato che un gruppo di richiedenti asilo eritreo era stato espulso dalla Libia verso il paese di origine.
Procedure di rimpatrio
Ogni futura iniziativa legislativa dell'UE dovrebbe specificare i motivi per cui una persona può essere espulsa così come le garanzie procedurali e le modalità pratiche riguardanti l'espulsione. Amnesty International teme che sulla questione della protezione non vi sia adeguata attenzione: il 28 luglio, ad esempio, due richiedenti asilo somali sono stati assassinati, poche settimane dopo il rientro forzato in patria, dopo che erano stati espulsi dalla Danimarca e dall'Olanda.
Cooperazione in materia giudiziaria
Amnesty International chiede all'Unione Europea di stabilire standard minimi per l'ammissibilità delle prove ottenute mediante maltrattamenti e torture e considerare l'adozione di tali standard uno dei passi fondamentali per migliorare la protezione dei diritti umani e rafforzare la fiducia reciproca necessaria per il mutuo riconoscimento.
Cooperazione in materia di polizia
Amnesty International teme che la crescente cooperazione in materia di polizia ponga questioni riguardo al comportamento della polizia negli Stati membri e all'efficacia delle istituzioni e degli strumenti che dirigono e regolano tale cooperazione. L'organizzazione chiede all'Unione Europea di affrontare questioni riguardanti in particolare la supervisione della cooperazione transfrontaliera e raccomanda che qualsiasi Codice di condotta etica della polizia venga approvato sia legalmente vincolante.

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