Modenapiù
Una Città e il Mondo: politica, cultura, economia, società a cura di Roberto Gazzotti.
lunedì, febbraio 28, 2005
PRESENTATO IL COORDINAMENTO MODENESE PER LA DIFESA DELLA COSTITUZIONE
È nato anche a Modena il Coordinamento per la difesa della Costituzione, guidato a livello nazionale dal Presidente Emerito della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro.
Il Coordinamento modenese, presieduto da Aude Pacchioni (presidente provinciale ANPI) e Maurizio Serofilli (Comitati Dossetti), prende posizione sul progetto di riforma della Costituzione attualmente in discussione in Parlamento mettendone in rilievo i pericoli che esso rappresenta.
«La riforma proposta dal governo Berlusconi - hanno detto i due presidenti - attenta all’unità nazionale e compromette l’universalità e l’eguaglianza dei diritti istituzionalizzando il divario tra regioni e comuni poveri e regioni e comuni ricchi; istituisce un governo personale del Primo Ministro dotandolo di eccessivi e non bilanciati poteri, compreso quello di sciogliere a suo piacimento la Camera dei Deputati; spoglia delle sue responsabilità di garanzia il Presidente della Repubblica, e infirma le funzioni degli altri organi dello Stato, a cominciare dalla Corte Costituzionale».
«Se il progetto di riforma dovesse passare – denunciano Pacchioni e Serofilli - il frutto del patto fondamentale del nostro popolo sarebbe cancellato ed il suo patrimonio disperso per sempre».
Il coordinamento promuoverà prossimamente iniziative volte ad un’approfondita conoscenza da parte di tutti i cittadini della Costituzione. Si prefigge inoltre lo scopo di preparare per tempo la popolazione modenese a mobilitarsi in vista dell’eventuale referendum contro il progetto di riforma se fosse approvato.
Per aderire all’iniziativa di difesa della Costituzione, i cittadini possono contattare il coordinamento all’indirizzo di posta elettronica: cdcmodena@hotmail.it. o inviando un fax al numero 059 828173 oppure scrivendo a: Studio Pugnaghi, Rua Muro 65 41100 Modena.
Il Coordinamento modenese, presieduto da Aude Pacchioni (presidente provinciale ANPI) e Maurizio Serofilli (Comitati Dossetti), prende posizione sul progetto di riforma della Costituzione attualmente in discussione in Parlamento mettendone in rilievo i pericoli che esso rappresenta.
«La riforma proposta dal governo Berlusconi - hanno detto i due presidenti - attenta all’unità nazionale e compromette l’universalità e l’eguaglianza dei diritti istituzionalizzando il divario tra regioni e comuni poveri e regioni e comuni ricchi; istituisce un governo personale del Primo Ministro dotandolo di eccessivi e non bilanciati poteri, compreso quello di sciogliere a suo piacimento la Camera dei Deputati; spoglia delle sue responsabilità di garanzia il Presidente della Repubblica, e infirma le funzioni degli altri organi dello Stato, a cominciare dalla Corte Costituzionale».
«Se il progetto di riforma dovesse passare – denunciano Pacchioni e Serofilli - il frutto del patto fondamentale del nostro popolo sarebbe cancellato ed il suo patrimonio disperso per sempre».
Il coordinamento promuoverà prossimamente iniziative volte ad un’approfondita conoscenza da parte di tutti i cittadini della Costituzione. Si prefigge inoltre lo scopo di preparare per tempo la popolazione modenese a mobilitarsi in vista dell’eventuale referendum contro il progetto di riforma se fosse approvato.
Per aderire all’iniziativa di difesa della Costituzione, i cittadini possono contattare il coordinamento all’indirizzo di posta elettronica: cdcmodena@hotmail.it. o inviando un fax al numero 059 828173 oppure scrivendo a: Studio Pugnaghi, Rua Muro 65 41100 Modena.
domenica, febbraio 27, 2005
MORTO PETER BENENSON, FONDATORE DI AMNESTY INTERNATIONAL
Peter Benenson è spirato venerdì 25 febbraio, all'etàdi 83 anni, nell'ospedale John Radcliffe di Oxford
Peter è stato il fondatore e l'ispiratore di Amnesty International. Nel maggio 1961, informato dell'arresto di due giovani che in un caffè di Lisbona avevano brindato alla libertà delle colonie portoghesi, pubblicò su un settimanale di Londra un articolo intitolato 'I prigionieri dimenticati'. Era un appello per un campagna di 12 mesi dedicata alla liberazione di tutti i prigionieri per motivi di opinione: l'adesione entusiasta di migliaia di persone lo convinse a trasformare quella campagna in ciò che sarebbe divenuto il più importante movimento globale per i diritti umani: un'organizzazione diffusa in oltre 150 paesi, con quasi due milioni di iscritti.
Nei primi anni di vita di AI, Peter assicurò all'organizzazione il sostegno finanziario per muovere i primi passi, prese parte ad alcune missioni di ricerca, si occupò in prima persona di tutte quelle incombenze necessarie a far crescere in dimensioni ed importanza la sua 'creatura'.
L'intera sua vita è stata dedicata a combattere l'ingiustizia nel mondo. Peter credeva nel potere delle persone comuni di provocare straordinari cambiamenti: creando Amnesty International ha dato a ciascuno di noi l'opportunità di fare la differenza.
Ad una cerimonia pubblica per il 25esimo compleanno di Amnesty International, Peter accese la candela con il filo spinato e recitò quello che viene ricordato come il suo testamento spirituale: «Questa candela non brucia per noi, ma per tutte quelle persone che non siamo riuscite a salvare dalla prigione, che sono state uccise, torturate, rapite, scomparse. È per loro che brucia la candela di Amnesty».
Peter è stato il fondatore e l'ispiratore di Amnesty International. Nel maggio 1961, informato dell'arresto di due giovani che in un caffè di Lisbona avevano brindato alla libertà delle colonie portoghesi, pubblicò su un settimanale di Londra un articolo intitolato 'I prigionieri dimenticati'. Era un appello per un campagna di 12 mesi dedicata alla liberazione di tutti i prigionieri per motivi di opinione: l'adesione entusiasta di migliaia di persone lo convinse a trasformare quella campagna in ciò che sarebbe divenuto il più importante movimento globale per i diritti umani: un'organizzazione diffusa in oltre 150 paesi, con quasi due milioni di iscritti.
Nei primi anni di vita di AI, Peter assicurò all'organizzazione il sostegno finanziario per muovere i primi passi, prese parte ad alcune missioni di ricerca, si occupò in prima persona di tutte quelle incombenze necessarie a far crescere in dimensioni ed importanza la sua 'creatura'.
L'intera sua vita è stata dedicata a combattere l'ingiustizia nel mondo. Peter credeva nel potere delle persone comuni di provocare straordinari cambiamenti: creando Amnesty International ha dato a ciascuno di noi l'opportunità di fare la differenza.
Ad una cerimonia pubblica per il 25esimo compleanno di Amnesty International, Peter accese la candela con il filo spinato e recitò quello che viene ricordato come il suo testamento spirituale: «Questa candela non brucia per noi, ma per tutte quelle persone che non siamo riuscite a salvare dalla prigione, che sono state uccise, torturate, rapite, scomparse. È per loro che brucia la candela di Amnesty».
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