venerdì, aprile 11, 2003

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IRAQ: AMNESTY INTERNATIONAL
CHIEDE MISURE IMMEDIATE
PER RISTABILIRE L’ORDINE
E IL RISPETTO DELLA LEGGE



Di fronte ai vasti saccheggi e ai disordini che proseguono in molte
zone dell’Iraq, Baghdad compresa, Amnesty International ricorda
alle forze della Coalizione che, in quanto potenze occupanti, esse
hanno delle precise responsabilita’ secondo quanto stabilito dal
diritto internazionale dei diritti umani e dal diritto internazionale
umanitario.
“In quanto forze di una potenza occupante, esse devono assumere
immediate misure per ristabilire l’ordine nelle aree sotto il loro
controllo, impedendo in particolare saccheggi, devastazioni e atti di
violenza nei confronti delle persone”­ ha dichiarato Amnesty
International.
Le autorita’ britanniche e statunitensi erano state messe in guardia,
gia’ prima della guerra e dalla stessa Amnesty International, sul
grave rischio che la caduta del regime iracheno avrebbe potuto
determinare gli attuali disordini e gravi violazioni dei diritti umani,
comprese uccisioni per rappresaglia.
“Le forze della Coalizione non devono abdicare alle proprie
responsabilita’ e devono fare quanto e’ in loro potere per proteggere
i diritti della popolazione irachena” - ha sottolineato l’organizzazione
per i diritti umani.
La situazione sanitaria e’ particolarmente preoccupante e molti
ospedali, specialmente a Baghdad, non riescono a far fronte al
numero assai elevato di feriti. L’accesso alle cure e ai medicinali sta
diventando molto difficile in quanto le scorte si stanno esaurendo.
C’e’ una forte carenza di medicinali di prima necessita’, quali
antibiotici, anestetici e antidolorifici.
“Le forze della Coalizione hanno anche l’obbligo di assicurare la
fornitura di cibo e medicinali agli abitanti delle aree sotto il loro
controllo. Devono inoltre garantire il funzionamento degli ospedali e
delle strutture sanitarie, la salute pubblica e l’igiene” ­ ha concluso
Amnesty International.

Ulteriori informazioni

L’articolo 43 dei Regolamenti dell’Aja descrive le specifiche
responsabilita’ che competono alle Potenze Occupanti sulla base di
quanto prevede il diritto internazionale umanitario. L’articolo 55 della
IV Convenzione di Ginevra afferma che “quanto piu’ possibile in
base ai mezzi disponibili, la potenza occupante ha il dovere di
assicurare cibo e medicinali alla popolazione; dovra’ inoltre fornire
alimenti, medicinali e altri generi se le risorse del territorio occupato
risulteranno inadeguate”.


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PESANTI CONDANNE A CUBA:
“UN ENORME PASSO INDIETRO
PER I DIRITTI UMANI”,
SECONDO AMNESTY INTERNATIONAL



“Un enorme passo indietro per i diritti umani”: cosi’ Amnesty
International ha definito oggi le pesanti condanne, da 14 a 27 anni di
carcere, inflitte ad almeno 33 dissidenti cubani, arrestati a marzo nel
corso di un giro di vite contro l’opposizione.
“Siamo estremamente allarmati. Erano oltre vent’anni che i tribunali
cubani non emettevano condanne cosi’ dure, al termine di processi
sommari, nei confronti di un cosi’ ampio numero di imputati” ­ ha
affermato l’organizzazione per i diritti umani. “Queste persone, che
temiamo possano essere state arrestate per nient’altro che
l’esercizio pacifico delle liberta’ fondamentali, sono state condannate
al termine di processi fortemente irregolari celebrati in un clima di
odio e segretezza”.
Ha destato particolare preoccupazione la richiesta della pubblica
accusa di una condanna a morte nei confronti dell’attivista Jose’
Daniel Ferrer Castillo, coordinatore per la provincia di Santiago de
Cuba del Movimento cristiano di liberazione e del Progetto Varela,
una petizione popolare che chiede un referendum sulle liberta’
fondamentali. Amnesty International, che aveva pubblicamente
apprezzato la moratoria di fatto sulle esecuzioni in vigore da tre anni,
considera la richiesta della pubblica accusa un grave passo indietro.
Amnesty International ha appena pubblicato un rapporto, dal titolo
Cuba: repressione di massa contro il dissenso”, sull’arresto di
almeno 77 tra dissidenti, giornalisti indipendenti e attivisti per i diritti
umani. Queste persone sono state accusate, tra l’altro, di reati
contro la sicurezza dello Stato e sono attualmente sottoposte a
processi irregolari.
“Il governo cubano deve assicurare che nessuno sia imprigionato
per l’esercizio non violento del loro diritto alla liberta’ di espressione
e associazione” ­ ha sottolineato l’organizzazione per i diritti umani,
che considera prigioniero di coscienza chiunque sia arrestato solo
per queste ragioni.


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LA CAMPAGNA “DIRITTO D’ASILO: UNA QUESTIONE DI CIVILTA’”
INCONTRA LA PRIMA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI



Amnesty International, ICS-Consorzio Italiano di Solidarieta’ e Medici Senza
Frontiere, promotori della campagna “Diritto di asilo: una questione di civilta’”, sono
stati ricevuti in audizione dalla I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei
Deputati.



Le organizzazioni hanno comunicato ai deputati membri della I Commissione le
proprie raccomandazioni in vista dell'adozione di una normativa organica in materia
d'asilo, auspicando che il Parlamento colmi prima possibile la grave lacuna
legislativa. Hanno, inoltre, consegnato un documento in cui sono dettagliati i principi
fondamentali riguardanti la tutela dei diritti dei richiedenti asilo quali: la garanzia
dell’accesso alla procedura di asilo; le garanzie procedurali, dal funzionamento delle
commissioni territoriali alla loro composizione, dalla possibilita’ di presentare
domanda d’asilo nei posti di frontiera all’assistenza e all’orientamento adeguati in
merito alla procedura, con particolare attenzione alle categorie piu’ vulnerabili (minori
non accompagnati, vittime di torture, donne incinte, etc.); l’effetto sospensivo
dell’espulsione in caso di ricorso avverso il diniego della richiesta di asilo; le misure di
accoglienza e di assistenza in favore di richiedenti asilo e rifugiati.
Amnesty International, Ics - Consorzio Italiano di Solidarieta’ e Medici Senza
Frontiere hanno inoltre ribadito l'appello rivolto al Governo e al Parlamento italiani,
affinche’ l'Italia metta in atto le misure necessarie per l'accoglienza dei profughi della
guerra in Iraq sia nei paesi confinanti sia nel proprio territorio. Le tre organizzazioni
hanno ricordato che l'Italia e’ l'unico Stato membro dell'Unione Europea a non essersi
ancora dotato di una legge organica sul diritto d'asilo. In considerazione del processo
di armonizzazione attualmente in atto in sede comunitaria e in vista della presidenza
italiana del Consiglio dell'Unione Europea, la Campagna “Diritto d'asilo: una
questione di civilta’” chiede quindi al Parlamento italiano di discutere ed approvare
una legge organica sul diritto d'asilo dando seguito all'articolo 10 della Costituzione
italiana ed alla ratifica della Convenzione di Ginevra del 1951 relativa allo status dei
rifugiati.

Per ulteriori informazioni:
Amnesty International, tel. 06 4490224; ICS, tel. 06 85355081;
Medici Senza Frontiere, tel. 06 4486921.

La campagna “Diritto di asilo: una questione di civilta’
ha il suo sito Internet ufficiale
all’indirizzo www.dirittoasilo.it


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