lunedì, aprile 14, 2003

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AMNESTY INTERNATIONAL
PRESENTA I DATI SULLA PENA DI MORTE
NEL 2002: PIU’ DI 1526 ESECUZIONI



Amnesty International ha presentato oggi a Ginevra i dati relativi all’applicazione della
pena di morte durante il 2002: secondo l’organizzazione per i diritti umani, sono state
messe a morte piu’ di 1526 persone in 31 paesi.
Amnesty International ha chiesto alla Commissione delle Nazioni Unite sui diritti
umani di intraprendere, nella sua sessione annuale attualmente in corso a Ginevra,
una incisiva azione contro la pena di morte e di stabilire una moratoria universale
sulle esecuzioni.
“La Commissione sui diritti umani, auspicabilmente, adottera’ un’altra forte risoluzione
in cui verra’ rinnovata la richiesta di un’immediata moratoria sulle esecuzioni in tutto il
mondo e verra’ chiesto agli Stati di rispettare le disposizioni del diritto internazionale,
compreso il divieto di mandare a morte minorenni al momento del reato” ­ ha
dichiarato l’organizzazione per i diritti umani. “Le Nazioni Unite devono assumere
l’iniziativa e prendere misure concrete e positive per proteggere coloro che rischiano
la pena di morte”.
Amnesty International ha sottolineato che i dati resi noti oggi sono relativi ai soli casi
conosciuti dall’organizzazione. “E’ impossibile fornire il totale completo, poiche’ molti
paesi mantengono volutamente il segreto sul numero effettivo delle esecuzioni,
smentendo in questo modo il presunto effetto deterrente della pena di morte”.
Sempre nel 2002, Amnesty International ha registrato oltre 3248 condanne a morte in
67 paesi.
“In molti casi la pena di morte e’ stata applicata in palese violazione delle disposizioni
del diritto internazionale” - ha precisato l’organizzazione. “Vi sono state condanne a
morte inflitte a seguito di processi irregolari e tre esecuzioni, tutte negli Stati Uniti, di
persone che avevano commesso il reato quando avevano meno di 18 anni”.
Amnesty International ha ottenuto informazioni su 1060 esecuzioni in Cina e 113
esecuzioni in Iran, ma ritiene che in entrambi i casi il dato effettivo sia molto piu’
elevato. Negli Stati Uniti sono state eseguite 71 condanne a morte, cinque in piu’
rispetto al 2001.
“Le cifre relative a Cina, Iran e Stati Uniti costituiscono l’81% di tutte le esecuzioni
registrate nel 2002,” ha affermato Amnesty International.
Amnesty International evidenzia che anche nel corso del 2002 vi sono stati progressi
verso l’abolizione della pena di morte. Alla fine dell’anno, 111 paesi avevano
rinunciato alla pena di morte per legge o di fatto.
Durante l’anno, Cipro e la Repubblica Federale di Jugoslavia (ora Serbia-
Montenegro) hanno abolito la pena di morte per tutti i reati. La Turchia l’ha abolita di
fatto.
Amnesty International ha inoltre accolto favorevolmente la decisione del presidente
della Tanzania di commutare le condanne a morte di 100 persone accusate di
omicidio e la commutazione di 17 condanne in Arabia Saudita.
Piu’ recentemente, il governatore dell’Illinois (USA), George Ryan, ha concluso il
proprio mandato commutando le sentenze di tutti i 167 prigionieri nel braccio della
morte dello Stato. Una sospensione delle esecuzioni e’ stata annunciata in
Guatemala, nelle Filippine e nel Maryland (USA). Nel Kirghizistan, nel gennaio 2003,
il presidente ha annunciato la proroga di un altro anno della moratoria sulle
esecuzioni.
Inoltre, nel 2002 Gibuti, Lituania e Sudafrica hanno ratificato il II Protocollo Opzionale
al Patto internazionale sui diritti civili e politici. Il Protocollo stabilisce l’abolizione
totale della pena di morte ed attualmente risulta ratificato da 49 paesi.
In Europa, il XIII Protocollo alla Convenzione europea sui diritti umani, un nuovo
trattato che prevede l’abolizione totale della pena di morte senza alcuna eccezione, e’
stato adottato e aperto alla firma degli Stati. Alla fine dell’anno era stato ratificato da 5
paesi e firmato da altri 34.
Un’altra positiva novita’ del 2002 e’ stata rappresentata dalla nascita di una
Coalizione mondiale contro la pena di morte, comprendente sindacati, associazioni
legali, governi locali e regionali e organizzazioni dei diritti umani. La Coalizione si sta
battendo per l’abolizione universale della pena capitale. Amnesty International ha
ricevuto l’appoggio degli altri membri della Coalizione nelle sue richieste alla
Commissione delle Nazioni Unite sui diritti umani.
“La pena di morte e’ l’estrema punizione crudele, inumana e degradante e costituisce
una violazione del diritto alla vita”, ha affermato Amnesty International. “E’ giunto il
momento di liberarsi di questa barbara pena per sempre”.


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UNA NUOVA REALTA' PRODUTTIVA
NELL'AGRICOLTURA MODENESE


Dalla fusione di AIPROCO di S. Martino Spino di Mirandola in AGRA di Vignola è nata la “nuova” AGRA soc. coop a r.l.
Ed è subito “grande”: 1.100 produttori agricoli associati, 470 mila quintali di frutta e ortaggi lavorati e 30 milioni di Euro di fatturato annuo


Millecento soci produttori delle zone maggiormente vocate dell’Emilia Romagna (Mo,Fe,Bo,Re), Veneto e Lombardia; 470.000 quintali di prodotti ortofrutticoli lavorati; 200 lavoratori occupati; 30 milioni di Euro di fatturato. Portando in dote questo “patrimonio” collettivo, si è formalizzato giorni fa l’annunciato matrimonio tra AIPROCO di S.Martino Spino di Mirandola e AGRA di Vignola: le due maggiori cooperative ortofrutticole modenesi aderenti a Legacoop.
Un matrimonio annunciato, si diceva, e, infatti, durante il lungo fidanzamento era già nata dalla volontà delle due cooperative la Organizzazione di Produttori “Solemilia Modena scarl”: un marchio commerciale che contraddistingue da anni le produzioni ortofrutticole delle due cooperative sui mercati nazionali ed europei.
Anche per questo motivo la nuova impresa è già operativa e sono già stati definiti il progetto industriale e i vertici aziendali.
La struttura produttiva è articolata negli stabilimenti di Vignola (Mo), di San Martino Spino (Mo) ed Ostiglia (Mn). Nello stabilimento di Vignola (in Via Garofolana, 636) vengono conservati e lavorati i prodotti frutticoli: ciliegie, susine, albicocche, pere e mele. In quello di S. Martino Spino (in Via Valli, 445) vengono lavorate le produzioni ortive destinate al mercato (melone, cocomero, cipolla) mentre quello di Ostiglia (in Strada Industriale C n.1) funge esclusivamente da centro di ritiro della materia prima conferita dai soci. Di importante rilievo sono anche gli ortaggi a destinazione “industriale”: pisello, fagiolino e pomodoro da industria.
“Con questo progetto – sottolineano Claudio BIONDI e Giuseppe CENACCHI, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della nuova AGRA soc. coop a r.l. – abbiamo inteso garantire maggiori risultati ai produttori associati che sono i maggiori referenti di tutto il nostro lavoro. Come? Difendendone il reddito, diventando più competitivi nei prezzi e nei costi, su un mercato che richiede qualità, gamma e servizi, valorizzando le produzioni tipiche e promuovendo un costante miglioramento dei sistemi di produzione”. “Nonostante la stagnazione dei consumi – continua la Presidenza di Agra – si sta assistendo ad una crescente sensibilità da parte dei consumatori nei confronti della cosiddetta “dieta mediterranea” nella quale l’ortofrutta ha sicuramente una parte molto rilevante. Questa tendenza, unita alla politica dei Marchi di prodotto che valorizzano il territorio e la tipicità, dovrebbe favorire la nostra cooperativa a conservare e accrescere gli spazi di mercato. La nuova AGRA, pertanto, si apre al futuro con fiducia”.


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