mercoledì, dicembre 11, 2002




====== MODENA ======



A TAVOLA TRIONFANO LASAGNE,
MERENDINE E PIZZA

Un'indagine fotografa le preferenze alimentari dei bambini dai 6 agli 11 anni, che ignorano pesce e verdure e amano cibi ricchi e salati. Rischi di obesità e colesterolo



Chiedono cibi da fast food, stile McDonald's, come patatine fritte, Coca-cola, gelato, pizza, hamburger, ketchup e crocchette di pollo. Amano molto anche i cibi confezionati o pronti, dai sapori decisi e dagli aromi artificiali, come merendine, cioccolato, maionese, sofficini e crocchette. Salvano tuttavia la tradizione gastronomica modenese e apprezzano tortellini, tortelloni, lasagne, prosciutto, insaccati, gnocco fritto e tigelle.
Sono i bambini dai 6 agli 11 anni che pranzano nelle mense delle scuole elementari di Modena, coinvolti in un'indagine sulla qualità del servizio di ristorazione scolastica condotta dall'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con il Comune e la Cooperativa italiana di ristorazione (Cir).
L'indagine, presentata oggi a Modena nel corso di un seminario, è stata condotta nel marzo dello scorso anno in trenta classi di otto scuole elementari (Bersani, Rodari, Ceccherelli, San Giovanni Bosco, Buon Pastore, Palestrina, Giovanni XXIII, Don Milani) e ha coinvolto 556 bambini, cioè il 13,3 per cento degli alunni delle elementari che quotidianamente usufruiscono del servizio mensa.
I primi piatti più apprezzati sono un vero trionfo della tradizione gastronomica modenese: lasagne al forno (73 per cento), tagliatelle al ragù (68 per cento) e tortellini al burro e parmigiano (67 per cento). I secondi preferiti sono invece prosciutto cotto (80 per cento), portafogli al forno (75 per cento), cotolette e polpettine di tacchino (67 per cento), possibilmente con contorno di patate e purè (75 per cento) e piselli al sugo (59 per cento). Tra i dessert, il budino al cioccolato e il tortello con marmellata e pesche sciroppate conquistano il 73 per cento delle preferenze, seguiti dalla frutta fresca (64 per cento). Pesce e verdura, più vicini al modello alimentare mediterraneo che alla tradizione modenese, sono, al contrario, gli alimenti meno graditi, mentre i piatti suggeriti o desiderati, perchè consumati in famiglia o non presenti nel menù scolastico, sono pizza, patate fritte, gelato, merendine, insaccati, pasta farcita, gnocco e tigelle, paste con sughi elaborati, salse, fragole e piatti pronti.
Tra fast food, cibi confezionati e lasagne non c'è molto spazio per accogliere nuovi sapori e preparazioni culinarie innovative, come il tortino al miglio, la mousse di frutta o la spinacina.
In sintesi, registra l'indagine, gli alimenti salutari o comunque promotori di un buon stato di salute, come pesce, verdura e legumi, lasciano il posto a cibi elaborati, tecnologicamente trasformati e ad altra densità energetica, come paste ripiene e farcite, salse, dolciumi, alimenti fritti o precotti. "Queste preferenze e scelte alimentari, dettate da abitudini familiari forse già consolidate - osserva la ricerca - implicano squilibri nutrizionali arrecati da un eccessivo apporto alimentare di proteine, grassi, zuccheri semplici e sale a scapito di un'adeguata assunzione di carboidrati complessi e fibra; ne consegue un aumento della prevalenza di obesità e di ipercolesterolemia nella popolazione infantile italiana e soprattutto in quella modenese".
Il questionario sottoposto agli oltre 500 bambini modenesi, dal titolo "La mia mensa", si proponeva di "fotografare", attraverso risposte e disegni, anche altri aspetti del servizio di ristorazione scolastica. Al 67 per cento degli alunni piace mangiare a scuola perchè "il cibo è buono" ed è "piacevole e divertente pranzare con gli amici", mentre al 33 per cento non piace perchè il pasto è poco appetibile e l'ambiente e troppo rumoroso e caotico.


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LA SOLIDARIETA' NAVIGA IN INTERNET

La Consulta delle politiche solidali del Comune di Modena da oggi è anche sul web



La Consulta delle politiche solidali del Comune di Modena, che riunisce 105 associazioni, è da oggi anche sul web con notizie su corsi, servizi e iniziative del volontariato e del terzo settore (l'indirizzo Internet è www.comune.modena.it/consultapolitichesolidali).
Realizzato da Valentino Bergamini, il sito - che si propone di facilitare lo scambio e la conoscenza tra le forme associative e i cittadini - contiene inoltre la pubblicazione "Sfogliando la Consulta" (utilizzata da numerosi volontari per orientarsi nel mondo del terzo settore e scegliere dove impegnare una parte del proprio tempo a servizio della comunità), progetti collettivi come "Le città visibili", "Globalizza che?" e la "Festa del volontariato".
"Conoscere, conoscerci, partecipare - spiega la presidente Rosanna Galli - devono costituire la base del nostro lavoro, se si vuole davvero dare impulso al terzo settore e contribuire allo sviluppo dello stato sociale con culture e politiche finalizzate alla valorizzazione delle differenze, da quelle di genere e di generazione fino a quelle etniche".


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CIRIO DEL MONTE
I LAVORATORI PROSEGUONO LA LOTTA


Ombre pesanti sulla praticabilità a breve dell’ipotesi a suo tempo avanzata dal ministro Marzano per tentare di salvare il gruppo Cirio. Sono quelle gettate dalla mancata messa in agenda dell’incontro presso il Ministero delle Attività produttive che avrebbe dovuto servire per conoscere l’esito delle pressioni sul sistema bancario per ottenere un finanziamento ponte, con il Ministero nella veste di garante dell’accordo di ristrutturazione industriale del gruppo alimentare di Sergio Cragnotti.
Lo affermano le segreterie provinciali di FAI-CISL, FLAI-CGIL e UILA-UIL di Modena, che esprimono forte preoccupazione perché tutto ciò avviene mentre il gruppo si trova in uno stato di salute industriale più che buono, ma si avvia alla paralisi operativa in conseguenza dello strangolamento finanziario operato dalle banche che stanno incassando i proventi della Cirio Del Monte a garanzia dell’insolvenza “bond” di Cragnotti. «A causa di questo comportamento delle banche l’azienda non ha liquidità per pagare gli stipendi ai lavoratori, le spettanze ai fornitori, l’attività di logistica. La miopia di questi comportamenti bancari – proseguono i sindacati alimentaristi modenesi - potrà comportare la perdita dei mercati per mancata consegna dei prodotti e, quindi, la crisi di un’industria sana con un marchio di prestigio che fa utili».
Contro questa prospettiva le segreterie nazionali e provinciali FAI-FLAI-UILA e le Rsu chiamano tutti i lavoratori alla lotta. Sono state indette due ore di assemblee con fermate della produzione a sostegno di iniziative atte a sensibilizzare i soggetti istituzionali locali sulla portata della vertenza Cirio, mentre per la prossima settimana le segreterie nazionali delle tre organizzazioni convocheranno una riunione del coordinamento e delle strutture interessate alla Cirio per definire forme di lotta più incisive. «Tutto ciò nella speranza che intervengano positive novità, compresa l’autoconvocazione presso il Ministero delle Attività produttive, per risolvere la vertenza attraverso l’acquisizione di un tavolo di trattativa affidabile».


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FONDAZIONE "BIAGI",
DAL COMUNE "COLLABORAZIONE E SOSTEGNO"
Votato a larga maggioranza dal Consiglio un Odg proposto da Fi



Collaborazione e sostegno per la Fondazione Marco Biagi. L'impegno è del Consiglio comunale che ha recentemente approvato a larga maggioranza un Ordine del Giorno con il quale si chiede alla Giunta e al Sindaco di attivarsi, di concerto con la Regione e le Provincie di Modena e di Reggio, per individuare con l'Università e la Famiglia Biagi, le forme più opportune di collaborazione e di sostegno diretto alla Fondazione. Il documento, votato da tutti i gruppi con la sola astensione di Rc, era stato presentato da Fi certa che "la creazione della Fondazione sia un atto di fondamentale importanza per non dimenticare il professore scomparso" oltre che "una risposta efficace e di alto profilo culturale agli ispiratori dell'assassinio terroristico".


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