mercoledì, gennaio 08, 2003


====== MODENA ======


ECCIDIO FONDERIE RIUNITE:
ERA IL 9 GENNAIO 1950...

Celebrazioni di Cgil Cisl e Uil davanti al cippo di viale Ciro Menotti alle ore 9.00




8 gennaio 1950, via Ciro Menotti: nella notte la celere si apposta sui
tetti dei palazzi circostanti le Fonderie Riunite di Adolfo Orsi:
l'indomani mattina, alle ore 10, erano infatti attese migliaia di
manifestanti aderenti allo sciopero generale di otto ore proclamato dalla
Camera Confederale del Lavoro per chiedere "l'apertura delle fabbriche
serrate; il rispetto di tutti i contratti di lavoro in vigore e la
sospensione dei licenziamenti indiscriminati; la ripresa immediata delle
trattative per risolvere le vertenze sindacali e riportare la normalità nei
rapporti di lavoro". Durante la manifestazione pacifica dei lavoratori, i
cecchini aprirono il fuoco: sei persone uccise, oltre un centinaio i
feriti. Fu l'episodio più drammatico avvenuto in Italia tra il 1948 e il
1954, periodo caratterizzato da forti conflitti sociali. A Modena, nel
dopoguerra, i problemi legati alla riconversione delle attività produttive
e all'individuazione di nuovi mercati (ceramico, tessile abbigliamento,
eccetera) erano acuiti da un lato da un gruppo ancora relativamente
limitato di imprenditori, alcuni dei quali incapaci di passare da un regime
autarchico e protetto ad uno di libero mercato, dall'altro dalla
disoccupazione elevatissima che in tutta la provincia, a fine 1948,
riguardava 53.000 persone. Serrate, chiusure e licenziamenti di massa
erano all'ordine del giorno e Modena era all'ottavo posto tra le città più
povere d'Italia. E' questo il clima in cui si maturano i conflitti
all'interno dell'azienda di Orsi, che diviene l'emblema dello scontro
sociale: la direzione delle Fonderie Riunite iniziò infatti a mettere in
discussione gli accordi siglati e una serie di diritti e libertà sindacali,
fino ad arrivare, durante l'ennesimo incontro sindacale (3 dicembre 1949),
alla serrata e al licenziamento di tutti gli operai. Decise poi la
riapertura della fabbrica per il 9 gennaio 1950, ma la riassunzione sarebbe
stata di soli 250 dei 540 dipendenti.
Fu allora che il sindacato proclamò lo sciopero generale di otto ore per il
9 gennaio. In quella fredda mattina d'inverno persero la vita Roberto
Rovatti, 36 anni, Angelo Appiani (30 anni), Arturo Chiappelli (43 anni),
Arturo Malagoli (21 anni), Ennio Garagnani (21 anni) e Renzo Bersani (21
anni). Oltre cento persone furono ferite.


Giovedì 9 gennaio 2003, alle ore 9.00, ritrovo davanti al Cippo dei Caduti
(Via Ciro Menotti) e alle ore 9,30 deposizione delle corone. Saranno
presenti i segretari provinciali di Cgil Cisl e Uil (Alberto Morselli,
Francesco Falcone e Luigi Tollari), i famigliari delle vittime,
rappresentanti associazioni, dei partiti e autorità istituzionali.


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====== ITALIA / MONDO ======


SIRIA: SU WWW.AMNESTY.IT UN APPELLO
IN FAVORE DELLA FAMIGLIA AL-SAKHRI.


"Mentre l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, adottando un Protocollo
opzionale alla Convenzione contro la tortura, rinnova l'impegno della comunita'
internazionale contro questa drammatica e diffusa violazione dei diritti umani, l'Italia
continua a mostrare un impegno inadeguato a risolvere la vicenda della famiglia al-
Sakhri" - ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di
Amnesty International.

L'organizzazione per i diritti umani informa che sul proprio sito www.amnesty.it e'
possibile sottoscrivere un appello ai ministri degli Affari Esteri e dell'Interno affinche'
agiscano con la massima urgenza per garantire l'incolumita' e il rispetto dei diritti
umani dei sei cittadini siriani rimpatriati da Malpensa il 28 novembre, sulla cui sorte
Amnesty continua a nutrire fortissime preoccupazioni.



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