Modenapiù
Una Città e il Mondo: politica, cultura, economia, società a cura di Roberto Gazzotti.
martedì, maggio 04, 2004
IRAQ, AMNESTY: 'LE TORTURE NON SONO ISOLATE'
Amnesty International ha denunciato una crisi reale di autorita' in Iraq, con un atteggiamento ambiguo e l'uso di due pesi e due misure in tema di diritti umani
'Le ultime testimonianze di tortura e maltrattamenti che emergono dalla prigione di Abu Ghraib aggraveranno la gia' precaria situazione irachena. La prigione era purtroppo ben nota sotto Saddam Hussein e non dovrebbe diventarlo di nuovo. L'Iraq ha vissuto sotto l'incubo della
tortura troppo a lungo. La Coalizione deve inviare un segnale chiaro che la tortura non sara' tollerata in alcuna circostanza e che il popolo iracheno puo' oggi vivere libero da queste pratiche brutali e degradanti',
ha dichiarato Amnesty International.
'È necessaria un'indagine pienamente indipendente, imparziale e pubblica sulle denunce di tortura. Un impegno minore sarebbe insufficiente. Affinche' l'Iraq abbia un futuro sostenibile e pacifico, i diritti umani devono essere una componente centrale. Il messaggio che deve arrivare forte e chiaro è che coloro che abusano dei diritti umani saranno portati davanti alla giustizia'.
'Le nostre ricerche in Iraq ci fanno ritenere che questo non sia un caso isolato. Non è sufficiente che gli Stati Uniti reagiscano solo quando le immagini colpiscono attraverso gli schermi televisivi'.
Amnesty International ha ricevuto frequenti denunce di tortura o di altri maltrattamenti compiuti dalle Forze della Coalizione durante l'anno passato. Persone imprigionate hanno riferito di essere state
abitualmente sottoposte a trattamenti crudeli, inumani e degradanti durante l'arresto e la detenzione. Molti hanno riferito ad Amnesty International di essere stati torturati e maltrattati dai militari
statunitensi e britannici durante gli interrogatori. I metodi spesso denunciati includono la privazione prolungata del sonno, le percosse, l'obbligo di mantenere posizioni dolorose per lungo tempo, talvolta
insieme all'esposizione a musica assordante, l'incappucciamento per lunghi periodi e l'esposizione a fonti di luce abbagliante. Di fatto, nessuna delle denunce di tortura o maltrattamento è stata adeguatamente
investigata dalle autorita'.
Amnesty International chiede che le indagini sugli abusi denunciati compiuti dalle Forze della Coalizione siano condotte da un organismo competente, imparziale e indipendente, e considerato tale, e che le conclusioni delle indagini siano rese pubbliche. Chiede inoltre che
alle vittime o ai loro familiari vengano garantite forme di risarcimento, tra cui l'indennizzo.
'Le ultime testimonianze di tortura e maltrattamenti che emergono dalla prigione di Abu Ghraib aggraveranno la gia' precaria situazione irachena. La prigione era purtroppo ben nota sotto Saddam Hussein e non dovrebbe diventarlo di nuovo. L'Iraq ha vissuto sotto l'incubo della
tortura troppo a lungo. La Coalizione deve inviare un segnale chiaro che la tortura non sara' tollerata in alcuna circostanza e che il popolo iracheno puo' oggi vivere libero da queste pratiche brutali e degradanti',
ha dichiarato Amnesty International.
'È necessaria un'indagine pienamente indipendente, imparziale e pubblica sulle denunce di tortura. Un impegno minore sarebbe insufficiente. Affinche' l'Iraq abbia un futuro sostenibile e pacifico, i diritti umani devono essere una componente centrale. Il messaggio che deve arrivare forte e chiaro è che coloro che abusano dei diritti umani saranno portati davanti alla giustizia'.
'Le nostre ricerche in Iraq ci fanno ritenere che questo non sia un caso isolato. Non è sufficiente che gli Stati Uniti reagiscano solo quando le immagini colpiscono attraverso gli schermi televisivi'.
Amnesty International ha ricevuto frequenti denunce di tortura o di altri maltrattamenti compiuti dalle Forze della Coalizione durante l'anno passato. Persone imprigionate hanno riferito di essere state
abitualmente sottoposte a trattamenti crudeli, inumani e degradanti durante l'arresto e la detenzione. Molti hanno riferito ad Amnesty International di essere stati torturati e maltrattati dai militari
statunitensi e britannici durante gli interrogatori. I metodi spesso denunciati includono la privazione prolungata del sonno, le percosse, l'obbligo di mantenere posizioni dolorose per lungo tempo, talvolta
insieme all'esposizione a musica assordante, l'incappucciamento per lunghi periodi e l'esposizione a fonti di luce abbagliante. Di fatto, nessuna delle denunce di tortura o maltrattamento è stata adeguatamente
investigata dalle autorita'.
Amnesty International chiede che le indagini sugli abusi denunciati compiuti dalle Forze della Coalizione siano condotte da un organismo competente, imparziale e indipendente, e considerato tale, e che le conclusioni delle indagini siano rese pubbliche. Chiede inoltre che
alle vittime o ai loro familiari vengano garantite forme di risarcimento, tra cui l'indennizzo.
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