Modenapiù
Una Città e il Mondo: politica, cultura, economia, società a cura di Roberto Gazzotti.
mercoledì, maggio 26, 2004
'GUERRA AI VALORI GLOBALI'. RAPPORTO 2004 DI AMNESTY INTERNATIONAL
ATTACCHI DEI GRUPPI ARMATI E DEI GOVERNI ALIMENTANO SFIDUCIA, PAURA E DIVISIONE
I governi e i gruppi armati hanno scatenato una guerra ai valori globali, distruggendo i diritti umani della gente comune. E' questo il grido d'allarme lanciato da Amnesty International in occasione della presentazione del suo Rapporto Annuale 2004, avvenuta questa mattina a Roma. La violenza dei gruppi armati e l'escalation di violazioni ad opera dei governi si sono miscelate per dare vita al piu' grande attacco ai diritti umani e al diritto umanitario degli ultimi 50 anni, in un mondo dominato da crescente sfiducia, paura e divisione.
«Gli attacchi crudeli, criminali e spietati dei gruppi armati come al-Qa'ida costituiscono una minaccia assai concreta alla sicurezza della gente in ogni parte del mondo. Li condanniamo nel modo piu' totale. Si tratta di 'crimini gravi' ai sensi del diritto internazionale, che in alcuni casi costituiscono veri e propri crimini di guerra e crimini contro l'umanita» ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.
L'organizzazione ha condannato duramente i gruppi armati responsabili di atrocita' come gli attentati ai treni dell'11 marzo a Madrid e l'attacco contro la sede dell'Onu in Iraq, il 19 agosto 2003, in cui rimase ucciso l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Sergio Viera de Mello. I violenti attacchi nei confronti della popolazione civile e delle istituzioni che hanno il compito di trovare soluzioni ai conflitti e all'insicurezza - come la stessa Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa - rappresentano una nuova, grave minaccia alla giustizia internazionale.
«Ma a lasciare senza parole e' anche il fatto che i principi del diritto internazionale e gli strumenti dell'azione multilaterale che potrebbero proteggerci da questi attacchi vengono minacciati, ridimensionati o distrutti da governi potenti - ha aggiunto Bertotto - che stanno perdendo la loro compassione morale e sacrificando i valori globali dei diritti umani al cieco perseguimento della sicurezza. Quest'assenza di leadership rappresenta una pericolosa concessione ai gruppi armati».
«L'agenda della sicurezza globale promossa dall'amministrazione Usa e' un fallimento in termini di visione e una sconfitta in termini di principi. Violando i diritti umani all'interno, chiudendo gli occhi sugli abusi all'estero e usando la forza militare preventiva dove e quando vogliono, gli Usa hanno recato un danno alla giustizia e alla liberta' e hanno reso il mondo un luogo piu' pericoloso».
Il Rapporto Annuale 2004 di Amnesty International denuncia uccisioni illegali ad opera delle forze della Coalizione e dei gruppi armati in Iraq. I casi di maltrattamenti e torture evidenziano la vulnerabilita' di centinaia di prigionieri, non solo in Iraq ma anche in Afghanistan, a Guantánamo Bay e altrove, detenuti dagli Usa e dai loro alleati senza accusa, processo o possibilita' di accedere a un avvocato o di beneficiare della protezione della Convenzione di Ginevra.
«Non proteggendo i diritti di coloro che possono essere colpevoli, i governi minacciano i diritti degli innocenti e pongono tutti noi a rischio» ha proseguito Bertotto.
La 'guerra al terrore' e la guerra in Iraq hanno favorito una nuova ondata di abusi dei diritti umani e hanno distolto l'attenzione del mondo da quelli gia' in corso. Il Rapporto Annuale 2004 di Amnesty International denuncia devastanti conflitti interni, nascosti agli occhi del mondo, in Cecenia, Colombia, Nepal, Repubblica Democratica del Congo e Sudan, paesi che sono terreno di coltura per alcune delle piu' grandi atrocita'. La violenza in Israele e nei Territori Occupati e' aumentata mentre altrove molti governi hanno apertamente portato avanti politiche repressive.
«Quei governi che si dicevano ossessionati dalla minaccia delle armi di distruzione di massa in Iraq, hanno permesso alle vere armi di distruzione di massa - ingiustizia, impunita', poverta', discriminazione, razzismo, traffico incontrollato di armi leggere, violenza contro le donne e abusi sui bambini - di agire incontrollate» ha accusato Bertotto. «Il mondo ha disperatamente bisogno di una leadership ispirata ai valori globali dei diritti umani».
Pur denunciando abusi e impunita', ipocrisia e doppi standard dei governi, Amnesty International vuole sottolineare il potere sempre piu' crescente che la societa' civile sta assumendo per invertire la corrente in favore dei diritti umani. Vi sono segnali inequivocabili di un movimento per la giustizia globale: i milioni di persone che manifestano in ogni parte del mondo per esprimere solidarieta' alla popolazione irachena, gli spagnoli che scendono in strada in nome dell'umanita' dopo gli attentati di Madrid, i cittadini del mondo che si riuniscono al Forum sociale mondiale in Brasile.
A livello globale, nonostante la crociata degli Usa per indebolire la giustizia internazionale e assicurare immunita' planetaria ai suoi cittadini, la Corte penale internazionale ha nominato il suo procuratore e ha iniziato i suoi lavori. A poco a poco, i tribunali degli Usa e del Regno Unito hanno iniziato a mettere sotto osservazione le azioni dei rispettivi governi per limitare i diritti umani.
«I diritti umani sono importanti perche' offrono una visione potente e vincolante di un mondo migliore e piu' giusto e un concreto progetto su come arrivarci. Questi valori globali di giustizia sono la strada piu' efficace per la sicurezza e la pace» ha concluso Bertotto.
I governi e i gruppi armati hanno scatenato una guerra ai valori globali, distruggendo i diritti umani della gente comune. E' questo il grido d'allarme lanciato da Amnesty International in occasione della presentazione del suo Rapporto Annuale 2004, avvenuta questa mattina a Roma. La violenza dei gruppi armati e l'escalation di violazioni ad opera dei governi si sono miscelate per dare vita al piu' grande attacco ai diritti umani e al diritto umanitario degli ultimi 50 anni, in un mondo dominato da crescente sfiducia, paura e divisione.
«Gli attacchi crudeli, criminali e spietati dei gruppi armati come al-Qa'ida costituiscono una minaccia assai concreta alla sicurezza della gente in ogni parte del mondo. Li condanniamo nel modo piu' totale. Si tratta di 'crimini gravi' ai sensi del diritto internazionale, che in alcuni casi costituiscono veri e propri crimini di guerra e crimini contro l'umanita» ha dichiarato Marco Bertotto, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International.
L'organizzazione ha condannato duramente i gruppi armati responsabili di atrocita' come gli attentati ai treni dell'11 marzo a Madrid e l'attacco contro la sede dell'Onu in Iraq, il 19 agosto 2003, in cui rimase ucciso l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Sergio Viera de Mello. I violenti attacchi nei confronti della popolazione civile e delle istituzioni che hanno il compito di trovare soluzioni ai conflitti e all'insicurezza - come la stessa Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa - rappresentano una nuova, grave minaccia alla giustizia internazionale.
«Ma a lasciare senza parole e' anche il fatto che i principi del diritto internazionale e gli strumenti dell'azione multilaterale che potrebbero proteggerci da questi attacchi vengono minacciati, ridimensionati o distrutti da governi potenti - ha aggiunto Bertotto - che stanno perdendo la loro compassione morale e sacrificando i valori globali dei diritti umani al cieco perseguimento della sicurezza. Quest'assenza di leadership rappresenta una pericolosa concessione ai gruppi armati».
«L'agenda della sicurezza globale promossa dall'amministrazione Usa e' un fallimento in termini di visione e una sconfitta in termini di principi. Violando i diritti umani all'interno, chiudendo gli occhi sugli abusi all'estero e usando la forza militare preventiva dove e quando vogliono, gli Usa hanno recato un danno alla giustizia e alla liberta' e hanno reso il mondo un luogo piu' pericoloso».
Il Rapporto Annuale 2004 di Amnesty International denuncia uccisioni illegali ad opera delle forze della Coalizione e dei gruppi armati in Iraq. I casi di maltrattamenti e torture evidenziano la vulnerabilita' di centinaia di prigionieri, non solo in Iraq ma anche in Afghanistan, a Guantánamo Bay e altrove, detenuti dagli Usa e dai loro alleati senza accusa, processo o possibilita' di accedere a un avvocato o di beneficiare della protezione della Convenzione di Ginevra.
«Non proteggendo i diritti di coloro che possono essere colpevoli, i governi minacciano i diritti degli innocenti e pongono tutti noi a rischio» ha proseguito Bertotto.
La 'guerra al terrore' e la guerra in Iraq hanno favorito una nuova ondata di abusi dei diritti umani e hanno distolto l'attenzione del mondo da quelli gia' in corso. Il Rapporto Annuale 2004 di Amnesty International denuncia devastanti conflitti interni, nascosti agli occhi del mondo, in Cecenia, Colombia, Nepal, Repubblica Democratica del Congo e Sudan, paesi che sono terreno di coltura per alcune delle piu' grandi atrocita'. La violenza in Israele e nei Territori Occupati e' aumentata mentre altrove molti governi hanno apertamente portato avanti politiche repressive.
«Quei governi che si dicevano ossessionati dalla minaccia delle armi di distruzione di massa in Iraq, hanno permesso alle vere armi di distruzione di massa - ingiustizia, impunita', poverta', discriminazione, razzismo, traffico incontrollato di armi leggere, violenza contro le donne e abusi sui bambini - di agire incontrollate» ha accusato Bertotto. «Il mondo ha disperatamente bisogno di una leadership ispirata ai valori globali dei diritti umani».
Pur denunciando abusi e impunita', ipocrisia e doppi standard dei governi, Amnesty International vuole sottolineare il potere sempre piu' crescente che la societa' civile sta assumendo per invertire la corrente in favore dei diritti umani. Vi sono segnali inequivocabili di un movimento per la giustizia globale: i milioni di persone che manifestano in ogni parte del mondo per esprimere solidarieta' alla popolazione irachena, gli spagnoli che scendono in strada in nome dell'umanita' dopo gli attentati di Madrid, i cittadini del mondo che si riuniscono al Forum sociale mondiale in Brasile.
A livello globale, nonostante la crociata degli Usa per indebolire la giustizia internazionale e assicurare immunita' planetaria ai suoi cittadini, la Corte penale internazionale ha nominato il suo procuratore e ha iniziato i suoi lavori. A poco a poco, i tribunali degli Usa e del Regno Unito hanno iniziato a mettere sotto osservazione le azioni dei rispettivi governi per limitare i diritti umani.
«I diritti umani sono importanti perche' offrono una visione potente e vincolante di un mondo migliore e piu' giusto e un concreto progetto su come arrivarci. Questi valori globali di giustizia sono la strada piu' efficace per la sicurezza e la pace» ha concluso Bertotto.
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