sabato, gennaio 11, 2003

2003, ANNO EUROPEO DELLA PERSONA DISABILE?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Spett. Redazione, l'Unione Europea ha proclamato il 2003 "Anno Europeo della Persona Disabile". In tutti gli Stati membri dell'Unione si terranno numerose manifestazioni, che dovrebbero servire a sensibilizzare l'opinione pubblica, politici e amministratori locali, sui problemi che quotidianamente questa categoria di persone (di cui anch'io faccio parte) incontra, e, "col coltello tra i denti" tenta di risolvere, non sempre riuscendovi. Chissà se i buoni propositi sanciti a livello europeo, saranno poi mantenuti. E' lecito pensare che alla fine di quest'anno non troveremo più i parcheggi a noi riservati, indebitamente occupati? Saranno abolite tutte le barriere architettoniche nei locali pubblici ed in quelli aperti al pubblico? Potremo salire e scendere dai mezzi pubblici, autonomamente? I datori di lavoro ci assumeranno non più perché costretti da una legge, bensì perché consapevoli che, nonostante i nostri limiti, abbiamo anche delle capacità e siamo in grado di svolgere uno o più lavori? Non dovremo più fare file interminabili agli sportelli degli enti pubblici, per giunta in orario di lavoro e quindi non ci sentiremo discriminati in ufficio perché abbiamo la necessità di assentarci più degli altri? Finirà il razionamento dei presidi ortopedici (che sa tanto di quello degli alimentari in tempo di guerra) perché finalmente i nostri politici avranno capito che a nessuno interessa rivendere scarpe ortopediche e tutori (fatti su misura)? Potremo dunque sottoporci alle visite per il conseguimento e il rinnovo della patente, potremo iscriverci alle liste di collocamento negli stessi luoghi dei nostri concittadini, e non saremo più costretti a recarci nel capoluogo di provincia? Il verbale di invalidità sarà sostituito da una tessera magnetica che potremo esibire agli enti che ce ne facciano richiesta? Per patologie stazionarie o progressive non sarà più richiesto ogni anno, un certificato medico che ne attesti le condizioni stazionarie che danno diritto a presidi ortopedici? Se la risposta è sì a tutti i quesiti, allora quest'anno ha un senso, altrimenti sarà l'ennesima occasione sprecata, una perdita di tempo, oltre ad una vetrina per molti politici ed amministratori locali.

Fabrizio Dalla Villa (Villasanta)
e-mail: fdallavilla@libero.it


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