lunedì, novembre 11, 2002



====== MODENA ======


>>>>> Troppi i grandi centri commerciali a Modena, dice la Licom

Il presidente della Licom Silvia Manicardi interviene in occasione dell’esame, da parte del Consiglio Provinciale, dello schema generale delle aree destinate alle grandi strutture di vendita (superiori a 2500 mq): «Licom deve ancora una volta notare come di fronte al problema della riconversione o della “messa a reddito” delle superfici immobiliari, vi sia un ancor troppo costante ricorso alla facile soluzione di prevedere destinazioni d’uso commerciali. Certo, soluzioni differenti comportano sforzi di fantasia, idee, nel campo magari della produzione ad alto contenuto tecnologico, del tempo libero, dei servizi alla persona etc.
Proporsi sempre, però di riconvertire le aree ricorrendo alla definizione delle superfici per commerciali, se può esser opzione facile sul piano progettuale, non sempre è coerente con un equilibrato modello di sviluppo urbano e delle reti distributive. Infatti, la rete commerciale è dimensionata ed assolutamente idonea al servizio del pubblico.
Non vi è alcuna dimostrazione scientifica del binomio, che spesso è spacciato per vero, “moderno = grande superficie”. Anzi moltissima piccola e media superficie dimostra, nel nostro ed in altri paesi, di sapere rispondere in modo puntuale e tempestivo alle richieste ed ai mutamenti della clientela. Almeno dal 1995 le migliori scuole economiche del mondo hanno segnalato di come le grandissime superficie siano elefanti obsoleti, economicamente lenti a adattarsi, costosissimi, generatori di flussi di traffico etc. E’ anche ormai dimostrato come la complessità dei grandi sistemi distributivi annulli i vantaggi delle economie di scala.
Pertanto i numeri che la Provincia di Modena si appresta ad esprimere sono almeno preoccupanti. Ad una stagione di generale assalto alla rete distributiva dei generi alimentari potrebbe seguire, nel cuore di una crisi che già sottopone le aziende del commercio familiare a forte stress, un'azione, si può immaginare anche d’origine industriale, di capovolgimento della situazione presente anche nel tessile abbigliamento, nelle pelletteria etc».




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