lunedì, gennaio 27, 2003


**************************************************************

AMNESTY INTERNATIONAL A COLIN POWELL:
‘LA MINACCIA IRACHENA GIUSTIFICA LA MINACCIA CHE UN’AZIONE
MILITARE RAPPRESENTA PER I DIRITTI UMANI?’


‘Quanto pesa la minaccia posta oggi dall’Iraq rispetto a quella che
un’azione militare americana rappresenta per i diritti umani e le vite
innocenti in Medio Oriente?’. E’ questa la domanda che Irene Khan,
segretaria generale di Amnesty International, ha rivolto ieri a Davos
al segretario di Stato USA Colin Powell.
Mentre ascoltava l’intervento di Powell al Forum economico
mondiale, Irene Khan ha voluto esprimere la preoccupazione di molti
gruppi della societa’ civile per la situazione umanitaria in Iraq,
estremamente fragile dopo un decennio di sanzioni e di gravi
violazioni dei diritti umani compiute dal regime iracheno.
‘L’azione militare potrebbe facilmente precipitare in un enorme
disastro. Come nel 1991, potremmo trovarci ancora di fronte a un
milione di rifugiati e a un incubo umanitario, qualora Iran e Turchia
confermassero l’annunciata intenzione di chiudere i confini’ ha
aggiunto Irene Khan.
La segretaria generale di Amnesty International ha anche messo in
guardia circa il rischio di rappresaglie all’interno dell’Iraq:
‘Conoscendo il modo in cui Saddam tratta il suo popolo quando e’
messo in difficolta’, l’eventualita’ di un bagno di sangue sarebbe
assai probabile. Questa non e’ solo una congettura: e’ cio’ che e’
accaduto in passato e potrebbe accadere ancora’.
L’effetto dell’azione militare nei confronti dell’Iraq non sarebbe
limitato a questo paese: Irene Khan ha paventato un ‘effetto onda
ovunque: peggioramento del conflitto in Medio Oriente, proteste e
violenze in altri paesi musulmani, la vita di molte persone a rischio’.
Amnesty International crede che sacrificare i diritti umani delle
persone in nome di considerazioni geopolitiche e’
inaccettabile.


********************************************************************************

This page is powered by Blogger. Isn't yours?